Alcune malattie infettive capaci di produrre pandemie sono eradicabili, altre non lo sono. Eradicare una malattia infettiva significa far estinguere il germe responsabile, come si sono estinti i dinosauri. Raramente qualche malattia infettiva si è estinta spontaneamente: ad esempio la sweating sickness, che causò varie epidemie nel XV e XVI secolo in Europa e poi sparì, per ragioni non chiare. L’unica tra le malattie infettive maggiori che è stata eradicata artificialmente è il vaiolo, ma sono in corso iniziative mondiali per l’eradicazione del morbillo e della poliomielite e noi abbiamo le idee abbastanza chiare su quali caratteristiche rendano eradicabile (o non eradicabile) una malattia infettiva. Purtroppo le condizioni di eradicabilità sono alquanto stringenti.

Una malattia eradicabile deve conferire a chi ne guarisce una immunità solida e di lunga durata, e deve essere disponibile un vaccino che conferisca la stessa immunità. Esempi di malattie per le quali manca questa caratteristica sono la malaria (dovuta ad un parassita) o l’Aids (dovuto a un virus). Sia il Covid-19 che il relativo vaccino conferiscono immunità, ma la malattia è di insorgenza troppo recente perché se ne possa stimare la durata.

Una malattia eradicabile deve colpire solo l’uomo e non deve avere reservoirs animali; inoltre non dovrebbe essere possibile lo stato di portatore sano, né il germe dovrebbe essere capace di vita libera nell’ambiente. Esempi di malattie per le quali mancano queste caratteristiche sono numerosi: ad esempio la peste (dovuta ad un batterio), la rabbia o l’Ebola (dovute a virus) hanno importanti reservoirs animali, ed anzi l’infezione umana è occasionale. La febbre tifoide (dovuta ad un batterio) può conferire lo stato di portatore sano. E’ praticamente certo che il Covid-19 abbia reservoirs animali e che possa conferire uno stato almeno temporaneo di portatore sano, successivo alla guarigione clinica: queste caratteristiche rendono molto difficile, se non impossibile, l’eradicazione, e spiegano anche perché qualunque misura di contenimento diversa dal vaccino ha efficacia solo temporanea.

L’eradicazione è facilitata se il meccanismo di trasmissione è controllabile con misure di igiene pubblica, come avviene per le malattie a trasmissione orofecale: il colera o la poliomielite possono essere grandemente ridotti da sistemi fognari efficienti, che impediscano la contaminazione delle falde acquifere. Questo non li eradica, ma ne facilita l’eradicazione mediante il vaccino. La trasmissione del Covid-19 avviene con le goccioline di saliva e può essere ridotta, ma non abolita, dalle mascherine.

L’eradicazione richiede che il germe sia geneticamente stabile. L’influenza non è eradicabile perché, oltre ad avere reservoirs animali, va incontro a riarrangiamenti genetici e il ceppo virale di un anno è diverso da quello dell’anno precedente. L’influenza conferisce una immunità di lunga durata, attiva non solo contro il ceppo virale causativo, ma anche, con minore efficacia, contro ceppi simili; ma la capacità del virus di mutare supera questi meccanismi protettivi. Il Covid-19 ha una discreta capacità di mutare ed è plausibile che in futuro possa raggiungere una condizione simile a quella dell’influenza. L’elevata letalità del Covid-19 è molto legata al fatto che è un virus nuovo, per il quale la popolazione mondiale aveva scarsa o nulla immunità: ceppi di influenza significativamente diversi da quelli precedenti hanno presentato letalità molto più elevate di quella del Covid-19 (la spagnola del 1918 era una influenza), mentre i ceppi più frequenti hanno letalità minori probabilmente grazie alla parziale protezione fornita da epidemie precedenti.

Sebbene il Covid-19 non sembri possedere le caratteristiche di eradicabilità, non bisogna dimenticare che i suoi parenti più prossimi, gli agenti della Sars e della Mers hanno dato epidemie brevi e circoscritte e per ora sono apparentemente scomparsi; questi virus davano immunità di lunga durata nelle persone guarite. In ultima analisi è abbastanza plausibile che il Covid-19 sia destinato a rimanere con noi, e che, come nel caso dell’influenza, l’immunità progressivamente acquisita dalla popolazione ne riduca grandemente la letalità. Del resto in India l’epidemia di Covid-19 sembra avvicinarsi alla sua conclusione naturale a causa dell’immunizzazione di circa il 50% della popolazione; questo non eradica il virus, ma assomiglia a ciò che accade ogni anno con l’influenza.

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Covid, la nuova e controversa strategia del Regno Unito: “Una sperimentazione per combinare due vaccini differenti”

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