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L’appello del cantante Shalpy: “Sono in una condizione di estrema indigenza, farei anche il cameriere. Accetterei qualsiasi proposta”

L'artista si è sfogato in un'intervista a Rolling Stone: "Sto portando alla ribalta la mia storia, ma non sono il solo"

di F. Q.

“In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza” e per lavorare “accetterei qualsiasi proposta”. È lo sfogo di Shalpy, all’anagrafe Giovanni Scialpi, cantante e personaggio dello spettacolo che, come molti altri nel suo campo, è stato duramente colpito dalla crisi causata dal Covid19. Il cantante ha raccontato la sua situazione a Rolling Stone, rivelando una situazione di grande difficoltà economica, “come il 90% della gente che fa questo mestiere”. “Faccio parte di una fetta di persone che non è calcolata né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo – spiega – Si ha l’idea che l’artista campi d’aria”.

“Non si capisce la concretezza e l’imprenditoria che sta dietro al sistema”, osserva ancora Shalpy che sottolinea di essere rimasto deluso dall’Italia “che non esalta chi ha valore”. La rabbia, però, non fa più parte di lui, dice. “L’ho messa da parte”. “Potrei vantarmi e dire che la mia canzone è andata in Grecia, a Glasgow e a Berlino, ma devo anche mangiare”, si lamenta la pop star, che conobbe il momento di maggior successo negli anni Ottanta, con pezzi come ‘Rocking Rolling‘ (1983). Oggi si dice pronto a qualsiasi lavoro. “Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta. Io sono molte cose, posso affrontare tanti ambiti lavorativi – conclude – Sto portando alla ribalta la mia storia, ma non sono il solo. E mi dispiace leggere i commenti dei leoni da tastiera che mi lasciano messaggi gratuiti. Io sto facendo un appello“.

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