Exor festeggia l’ingresso nella fase operativa di Stellantis, il gruppo delle quattro ruote che nascerà dalle nozze fra Fca e Psa. E lo fa incassando 828 milioni della maxicedola da 2,9 miliardi che il 15 gennaio la casa automobilistica torinese stacca per i suoi soci. Quel dividendo cioè che in Italia ha fatto a lungo discutere in occasione della garanzia concessa dalle casse pubbliche sul prestito da 6,3 miliardi per Fca Italy. Si chiude così l’operazione di fusione fra Fca e la francese Psa con la famiglia Agnelli che diventa il principale azionista (14,5%) del neonato colosso automobilistico. Ma che sarà affiancata da una forte componente francese: accanto alla casa torinese, ci sarà infatti la famiglia Peugeot che avrà il 7,2% di Stellantis e lo Stato francese con una quota del 6,2% detenuta attraverso Bpi. Con tutto il peso e le conseguenze che questa struttura azionaria determinerà nelle future scelte strategiche di Stellantis. Soprattutto per la produzione in Europa.

Intanto, proprio mentre al Lingotto si festeggiano le nozze, John Elkann prepara una nuova mossa su Exor. Obiettivo: rafforzare la presa sulla Giovanni Agnelli Bv, la holding di famiglia che controlla Exor. Grazie al raddoppio dei voti per i soci stabili, dalla fine del 2021 la famiglia arriverà infatti ad avere fino all’80% della cassaforte che, a cascata, custodisce il pacchetto azionario di Stellantis. Con questa mossa si chiuderà il cerchio sulla riorganizzazione di Exor e dell’intero impero di famiglia. Una metamorfosi avviata dieci anni fa fa quando alla guida della Fiat c’era Sergio Marchionne, scomparso poi nel 2018.

Insieme, sei anni fa, il manager italo-canadese ed Elkann realizzarono l’acquisizione della statunitense Chrysler durante il mandato del presidente Barack Obama. E decisero di cambiare il nome della casa torinese in Fiat Chrysler Automobiles. Da allora iniziò la ricerca di un partner che avrebbe consentito al Lingotto di affrontare le nuove sfide internazionali. Ricerca culminata con le nozze con la Psa. Tutto questo mentre il cavallino rampante della Ferrari faceva il suo sbarco sulla piazza finanziaria di New York e nasceva il gruppo delle macchine agricole Cnh in cui è confluita Iveco, oggi ambita preda del gruppo cinese Faw.

Ma mentre le quattro ruote subivano una metamorfosi epocale con Marchionne, Elkann riorganizzava anche tutto il resto del portafoglio della cassaforte di famiglia, che, nel 2016, traslocava in Olanda. L’area editoriale, che in passato contava anche sulla produzione di carta della francese Sequana, veniva rimodellata nel 2017 attorno a Gedi che controlla i quotidiani la Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX, oltre al settimanale L’Espresso, a varie radio e ad un gruppo di quotidiani locali. E ancor prima la divisione allargava i suoi confini geografici, conquistando nel 2015 poco più del 43% del settimanale britannico The Economist.

Contemporaneamente, Exor puntava a diversificare. Usciva progressivamente dalla società di certificazione Sgs per scommettere nella riassicurazione: nel 2016 il gruppo sorprese infatti il mercato lanciando un’offerta su PartnerRe con un’operazione da 6,9 miliardi di dollari. Attività che doveva essere ceduta, a marzo dello scorso anno, al gigante delle mutue francesi Covea per 9 miliardi. Ma che poi, causa Covid, è rimasta in casa, riuscendo però a catalizzare circa 1,5 miliardi di investimenti di Covea in veicoli di riassicurazione gestiti dalla stessa PartnerRe. Non solo: abbandonava il tradizionalissimo mattone di Cushman & Wakefield per comprare una quota in via Transportation inc, innovativo laboratorio della mobilità urbana della Grande Mela. Risultato delle grandi manovre? A marzo del 2009, Exor aveva un portafoglio da 4,3 miliardi di euro di valore netto degli asset. A marzo del 2019, la cifra è lievitata a 23 miliardi. Certo, senza dubbio l’impatto del Covid si è sentito anche in casa Agnelli con Exor che ha registrato una perdita consolidata da 1,3 miliardi nel primo semestre 2020. Ma ora, senza dubbio, la famiglia potrà consolarsi con la maxicedola dell’auto. E non solo.

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