La Germania prolunga fino al 20 dicembre il semi- lockdown. Per le festività di Natale, il divieto di contatto verrà ammorbidito e si consentiranno incontri fino a 10 persone. “Nessuno dovrà vivere le vacanze di Natale in solitudine” ha detto Angela Merkel, presentando le nuove misure dopo la riunione con i ministri presidenti dei Laender. Il divieto di contatto viene invece inasprito per le prossime settimane: non saranno possibili incontri oltre le cinque persone di due nuclei abitativi escludendo i ragazzi sotto i 14 anni. Ristoranti, luoghi di svago e culturali dovrebbero restare chiusi, ma potrebbero essere previste riaperture anticipate su base locale. Berlino spinge perché l’Ue vieti le vacanze sciistiche fino al 10 gennaio. La cancellieria, a Berlino in conferenza stampa, ha chiarito di voler tentare un accordo con i vicini europei a riguardo, aggiungendo che non sarà facile.

Anche la Spagna ieri ha stabilito limiti rigidi, mentre la Francia ha deciso di allentare la presa. Insomma l’Europa guarda al Natale, sperando di controllare la diffusione del coronavirus tanto da consentire di celebrarlo, seppur in modo regolato, limitato e atipico. Il bilancio globale dei casi registrati nel mondo intanto corre verso i 60 milioni, secondo i dati della Johns Hopkins University, con 1,4 milioni di morti. Anche la Spagna ha limitato i festeggiamenti: massimo sei partecipanti a Natale, con coprifuoco all’una di notte nei giorni 24 e 31 dicembre. La proposta dell’esecutivo del premier Pedro Sanchez raccomanda “di limitare la partecipazione ai membri dello stesso gruppo di convivenza. Nel caso di persone esterne, il limite è di sei persone”. Restano, naturalmente, le misure anticontagio, come mascherine, lavaggio delle mani, distanza fisica, ventilazione degli ambienti. Madrid ha previsto anche di limitare al massimo gli spostamenti, sia nel territorio nazionale sia all’estero, ma non di imporre divieti. Le misure saranno discusse con autorità regionali e sanitarie. I

In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato un primo allentamento delle restrizioni. Da sabato 28 novembre sarà consentito fare passeggiate o svolgere attività fisica nel raggio di 20 chilometri dalla propria abitazione e tutte le attività commerciali potranno riaprire fino alle ore 21. Se i casi diminuiranno sotto la soglia dei 5mila al giorno dal 15 dicembre si entrerà in una nuova fase con la fine del confinamento e l’introduzione di un coprifuoco dalle ore 21 alle 7. Resta invece la stretta agli sport invernali almeno fino a gennaio. “Il 24 dicembre e il 31 ci si potrà muovere liberamente“, ha specificato Macron.

Nel frattempo il governo britannico ha allentato le restrizioni per chi arriverà in Inghilterra in vista del periodo natalizio. Dal 15 dicembre chi arriverà in aereo, traghetto o treno, potrà terminare la quarantena dopo soli cinque giorni, se dimostrerà di essere risultato negativo al test per il Covid-19. Per chi invece sceglierà di non sottoporsi al test, resteranno i 14 giorni. Il governo spera così di rilanciare il settore dei viaggi, in forte difficoltà.

In vista delle feste natalizie, in Europa “dobbiamo imparare dalla scorsa estate e non ripetere gli stessi errori“, perché “allentare” le misure adottate per rallentare la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 “troppo presto” o in misura eccessiva “può aprire la via alla terza ondata” dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intervenendo nella sessione plenaria del Parlamento Europeo, a Bruxelles. “Ho detto qualche tempo fa che sarebbe stato un Natale diverso. E sì, sarà un Natale più tranquillo”, aggiunge von der Leyen, sottolineando anche che “serve solidarietà tra gli Stati membri” dell’Ue alludendo probabilmente alla polemica sugli impianti sciistici, che Austria e Slovenia vorrebbero aprire sotto Natale. È un tema delicato, perché l’Ue non è uno Stato federale e le competenze in materia sanitaria sono nazionali, quindi la Commissione può invitare e raccomandare, anche con una certa insistenza, ma certamente non disporre. La commissaria alla Salute Stella Kyriakides, presentando in conferenza stampa la nuova strategia europea sui farmaci, ha sottolineato che la rimozione delle misure rischia di far “salire i contagi” da coronavirus e che gli Stati dovrebbero fondare le proprie decisioni in materia su “basi scientifiche”. Ma è chiaro, ha aggiunto, che ogni Paese ha una situazione diversa e quindi specificità proprie. Finalmente, però, “si vede la luce in fondo al tunnel”, ha sottolineato ancora von der Leyen, poiché “i primi cittadini Ue potrebbero essere vaccinati” contro la Covid-19 “già prima di fine dicembre”. Proprio oggi la Commissione ha autorizzato un sesto contratto quadro di preacquisto di potenziali vaccini, con l’americana Moderna.

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