Quattordici tra medici e infermieri dell’ospedale Civico di Palermo sono risultati positivi al Covid-19 nelle ultime 48 ore. Il focolaio è stato scoperto durante i consueti controlli di routine al personale sanitario: ad essere interessato è pronto soccorso, dove al momento sono ricoverati almeno 50 pazienti Covid, alcuni anche in condizioni critiche.

Subito sono stati eseguiti diversi tamponi agli altri operatori sanitari in servizio e molti sono già risultati negativi, ma il timore è che i numeri del contagio possano estendersi nelle prossime ore. “Stiamo cercando di arginare il focolaio – ha spiegato il primario del pronto soccorso, Massimo Geraci -. Al momento i positivi sono 14 circa il 10%. Ci sono tanti pazienti nel reparto, molti in ventilazione“.

Tutti gli operatori negativi, ha spiegato in una nota il direttore generale dell’azienda ospedaliera Roberto Colletti, “sono sottoposti ad immediata sorveglianza tramite test di laboratorio di più serrata frequenza per interrompere la eventuale catena di contagio”. È stato immediatamente disposto un audit documentale ai responsabili delle strutture coinvolte e dei servizi di staff delegati alla vicenda. “Inoltre – sottolinea Colletti – sono stati rivisti e ulteriormente ristretti i percorsi operativi nell’area a tutela dei degenti e degli operatori. Il fenomeno risulta circoscritto e costantemente oggetto di attenta valutazione ‘ad horas’ senza compromettere il alcun modo la continuità del servizio del pronto soccorso“.

Il cluster ha scatenato dichiarazioni polemiche da parte dei sindacati. “La situazione al Civico sta diventando complessa e fuori controllo, servono subito correttivi”, afferma Enzo Munafò, segretario provinciale della Fials Palermo. “Il pronto soccorso dell’Arnas non può essere utilizzato come reparto di degenza Covid – dice – non è strutturato nemmeno per l’impianto di areazione e l’impennata di contagi tra i lavoratori ne è la prova”. Anche per Angelo Collodoro, vice segretario regionale siciliano del sindacato dei medici ospedalieri Cimo, “un pronto soccorso non si può sostituire a un reparto di degenza e gli operatori di una struttura simile sono altamente a rischio. Al pronto soccorso del Civico una media di 40-45 pazienti tutti in ventilazione non è assolutamente normale e fisiologica”.

“Parliamo di quasi 42 operatori al giorno che si danno il cambio, 21 tra medici, infermieri e oss per ogni turno – aggiunge -. Abbiamo dato quattro mesi di vantaggio al virus senza programmare posti ospedalieri aggiuntivi, posti già insufficienti in Sicilia a regime ordinario e che si stanno rivelando totalmente inadeguati in una situazione di emergenza quale quella che viviamo”.

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