Vorrei rendervi partecipi di un mio fastidio etico-estetico, e chiariamo subito che non discuto i meriti di Fanpage legati alle sue inchieste e alle sue campagne, tutte molto nobili, coraggiose ed efficaci, e mi tolgo il panama davanti al lavoro giornalistico del famoso quotidiano on-line di Napoli, quindi si tratta di altro: è un fastidio legato alla impaginazione estetica della notizia e alle sue implicazioni anche etiche.

Il cinema non è fatto di immagini ma di inquadrature, come sosteneva il critico Serge Daney, e ogni inquadratura o movimento di macchina ha una valenza etica, non solo estetica, ogni inquadratura deve essere consapevole che il cinema è “l’invenzione di ciò che esiste”, non è una semplice sequenza di immagini, mentre in ambito televisivo l’immagine o l’inquadratura perde la sua forza riflessiva e creatrice, si forma una sorta di “boutique visiva” dove non c’è più uno spazio da percorrere tra l’immagine e lo spettatore, ma è tutto appiattito, etichettato, una sorta di mensola visiva, dove conta il marchio e non l’enigma, sarebbe come tradire ogni enigma con la settimana enigmistica, le parole crociate al posto del mistero divino della crocifissione.

L’intelligenza a volte può risultare antipatica, Serge Daney se la prendeva anche con l’estetica di un video che ci ha emozionato tutti: We are the world. E come dimenticare la polemica dei critici della Nouvelle Vague contro il carrello finale nel film Kapò di Pontecorvo? Quel carrello in avanti veniva definito immorale! Senza addentrarci troppo in un territorio esclusivamente per cinefili (l’intelligenza sarà anche antipatica ma è necessaria), vi parlo di un fastidio recente che ha colpito il sottoscritto guardando le immagini dell’attentato di Vienna proposte da Fanpage.

Perché quelle immagine erano corredate da una musichetta insopportabile? Perché Fanpage sente il bisogno di “addolcire” le immagini con una musica? Perché quella musica e non un’altra? Perché non mettere Raf o Luciano Berio? Quali sono i criteri di scelta della musica? Ma soprattutto: perché la musica? Vuoi fare informazione o vuoi fare spettacolo? Se vuoi fare spettacolo posso criticarti e dire che hai messo una musica di cacca, ma ripeto, non è solo questione di gusti musicali ma è una questione etico-estetica: perché alterare la cronaca attraverso la musica?

Così non si rischia di indebolire la nuda e tragica sequenza delle immagini? Non si rischia l’effetto-ballerino o quello camomilla? C’è la musica! Chi mi vieta di ballare su quelle tragiche immagini o chi mi vieta di vivere quella musica come una ninna nanna? Se mi metti la musica su un attentato, posso aspettarmi anche la musica “emotiva” sui malati terminali? Vuoi farmi piangere? Facciamo la “sceneggiata percettiva” delle notizie?

Non pretendo che internet o la tv abbiano la dignità etico-estetica del cinema, il cinema vero, non quello genuflesso alla pappetta televisiva, ma almeno non condire l’immagine, non tradirla con un corredo musicale che non c’entra nulla.

Ecco che la cifra stilistica di Fanpage è piatta, banalizzante, soporifera, è il “carino” elevato alla massima potenza, la dittatura del carino, e così si perde la verità e si perde la notizia, ci arriva altro, ci arriva l’impianto estetico “carinizzante” di Fanpage, e ci viene un dubbio: se un meteorite enorme dovesse impattare sulla Terra, quelli di Fanpage che musica sceglierebbero?

Io suggerisco un brano punk-sovversivo, si addice alla fine del mondo, ma altri magari sceglierebbero Mozart, invece quelli di Fanpage ho il sospetto che opterebbero per il profeta del “carino”: Jovanotti. Sì, metterebbero Io penso positivo, anche in questo periodo Covid! Perché no?

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