I ristoranti chiudono alle 18 per decreto legge, ma le cene si fanno comunque… all’alba. È accaduto al ristorante di Verona, Al Calmiere, dove la cena è stata preparata e servita alle 5.30 del mattino. Nel quartiere di San Zeno, è andata in scena poche ore fa, la “Colazione da Piero” (Piero Battistoni è il proprietario del locale ndr): tortellini di Valeggio, bollito e cotechino immersi nel pearà, acqua, vino e pane, per 25 euro in tutto. “Tutto è nato lunedì mattina, quando abbiamo letto dell’aperitivo organizzato a Venezia alle 5 di mattina”, ha spiegato alla stampa locale il figlio di Battistoni, Martino, che gestisce con la sua famiglia da più di 30 anni il ristorante scaligero. “Ci siamo guardati e poi ci siamo detti: anziché fare lo spritz, cuciniamo direttamente il bollito con la pearà, visto che questa è la tradizione della nostra città”.
Poche ore di lancio dell’iniziativa ed è stato subito sold out. Tanto che la cena delle 5.30 si replicherà dopo 24 ore. “Ci alzeremo alle 4. Poi inizieremo a servire gli alcolici alle 6, come da normativa. Non è una protesta, noi abbiamo voglia di lavorare e quindi dobbiamo trovare delle alternative. Più che una protesta si tratta di un diverso introito di cui il ristorante ha bisogno”. Altro ristorante, altro aggiramento del Dpcm. Si tratta del celebre hotel ristorante I Portici di Bologna sulla cui bacheca Facebook è apparsa da alcuni giorni l’offerta di una notte in hotel da 20 euro comprensiva di cena. Già, perché a chi sta usufruendo del servizio di alloggio nel celebre hotel del centro città la cena può essere servita legalmente oltre la chiusura imposta per decreto delle 18.
Certo il menù dello chef Gianluca Renzi, allievo di Heinz Beck, non è economicissimo. Anzi, una cena completa di tre portate rischia di superare i 100 euro, ma come dire, è tutto fatto rispettando la legge. L’iniziativa della cena in hotel ha preso rapidamente piedi in molti luoghi d’Italia e a Roma sono diversi gli alberghi che offrono quella che oramai è stata definita la “staycation”, ovvero una “vacanza in casa”. Infatti se la cena risulterà pesantina e si farà fatica a tornare a casa, compresa nel prezzo c’è, appunto, il possibile e pagato anticipatamente pernottamento in hotel.
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