Ne ha per tutti. Dal governatore della Campania al presidente del Consiglio e prospetta uno scenario di chiusura generalizzata per la regione. Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, va all’attacco: “Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca – dice su su Rai Radio1 all’interno di Radio anch’io – ha vietato anche ai medici di dire la verità. Il tampone viene fatto dopo molti giorni. Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva. Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto. In questo momento bisogna essere uniti, bene la marcia indietro del governo, Conte forse era stanco l’altra sera in conferenza stampa. La gente sta capendo che bisogna essere responsabili ma non rinunciare subito agli altri diritti” ha aggiunto l’ex pm.

I numeri che arrivano dalla Campania aumentano giorno dopo giorno come del resto in molte altre regioni. I dati su Napoli, riportati ieri, sono questi: 1.000 i nuovi casi in città negli ultimi 3 giorni. Il totale dall’inizio dell’emergenza è 8.033 con 164 persone decedute (una in più rispetto a venerdì 16 ottobre, data dell’ultimo bollettino diffuso) e 2.331 (+178) i guariti. Sono 5.538 i residenti a Napoli attualmente positivi al coronavirus (+821 rispetto a venerdì 16 ottobre, data dell’ultimo bollettino diffuso), dei quali 5.364 (+802) in isolamento domiciliare e 174 (+19) ricoverati in ospedale, di cui 15 (+3) in terapia intensiva. In totale ieri sono stati 1.593 i nuovi casi nella regione in aumento rispetto ai 1.376 registrati domenica, facendo salire il totale a 27.412. Per quanto riguarda i test, ne sono stati effettuati 12.695 nelle ultime 24 ore (domenica erano stati 14.256), che hanno rivelato 79 sintomatici e 1.514 asintomatici, portando il totale dei tamponi a 778.882. Per quanto riguarda i morti, ne sono stati registrati altri 21 (deceduti tra il 1° e il 17 ottobre ma registrati ieri) per un totale di 522 vittime. I guariti sono 123 portando il bilancio a 8.576.

Il primo cittadino, in una intervista a La Stampa, critica anche il governo e si dice sconcertato: “Le parole di Conte hanno avuto un effetto devastante, siamo passati dalla pandemia al pandemonio. Senza contare che questi coprifuoco settoriali sono inattuabili. All’inizio ho pensato a un errore, per stanchezza o mancanza di lucidità. Ma poi il presidente dell’Anci Antonio Decaro ci ha spiegato di non essere stato consultato sul punto, nonostante le tante riunioni fatte con il governo. E questo è grave, perché vuol dire che è definendo le stata una mossa ragionata, per lasciare noi sindaci con il cerino in mano, come già successo altre volte durante questa emergenza sanitaria”. Per il sindaco, “nella migliore delle ipotesi c’è stata molta approssimazione dal punto di vista della comunicazione”. “Di fatto nulla di nuovo, si ribadisce quello che già avviene, le riunioni del Comitato per l’ordine pubblico servono anche a questo. A maggior ragione è stato sbagliato quel messaggio, ansiogeno e lacerante, che rischia di acuire le tensioni sociali: i ragazzi additati come untori, le persone che si lamentano degli assembramenti, i commercianti che vedono la loro attività in crisi. E in quel modo inviti a tutti a rivolgersi al sindaco” e con la polizia municipale siamo sempre in difficoltà, non abbiam risorse per assumere nuovo personale. Ma il punto è che chiudere una piazza non è la soluzione, perché la gente si sposterà in un’altra piazza vicina, come in un grande e inutile gioco dell’oca. Siamo qui a parlare di questo perché alla fine nel Dpcm c’era poco altro”.

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