Alvaro Morata a fare le visite al J Medical prima di fimare un nuovo contratto con la Juventus. Mentre da Perugia arriva la notizia dell’inchiesta aperta dalla procura che definisce una “farsa” l’esame di italiano sostenuto da Luis Suarez per ottenere la cittadinanza. È l’ultima tappa di una vicenda che solo fino a giovedì scorso doveva avere un epilogo completamente diverso: il 17 settembre, dopo aver terminato la sua prova all’università di Perugia, il centravanti uruguaiano era pronto a vestire la maglia bianconera. “L’esame lo ha organizzato fin nei minimi dettagli la Juve stessa”, scriveva La Gazzetta dello Sport il 19 settembre. Ottenuta la cittadinanza italiana, vedere Suarez giocare al fianco di Ronaldo e Dybala sembrava una formalità. Poi l’improvviso cambio di scenario: la Juve che annuncia al calciatore (ancora del Barcellona) di non essere più interessata e rilancia nuovamente per Edin Dzeko. Poi la decisione di prendere in prestito l’ex Morata dall’Atletico Madrid, proprio il club che al suo posto avrebbe comprato Suarez: dopo la notizia dell’inchiesta, però, dalla Spagna arrivano voci di una frenata nella trattativa.

L’interessamento e l’intoppo – La nuova Juve di Andrea Pirlo, nata a inizio agosto, ha bisogno in fretta di un nuovo centravanti: Gonzalo Higuain “è stato un grandissimo campione ma i cicli finiscono“, dice il nuovo tecnico il 25 agosto durante la sua prima conferenza stampa. L’opzione Suarez emerge pochi giorni dopo: il Barcellona ha bisogno di ringiovanirsi e mette alla porta il suo numero 9. Per la Juve è l’occasione perfetta, ma viene a galla un intoppo burocratico: Suarez non è comunitario. Ogni squadra italiana ha a disposizione due slot da extracomunitario: può avere in rosa due giocatori che non risultano cittadini di uno dei Paesi che aderiscono all’Unione Europea. La Juventus però li ha già occupati con gli acquisti di Arthur (brasiliano) e McKennie (statunitense): quindi per Suarez non c’è spazio.

Perché l’esame di italiano – L’intoppo nasce perché l’attaccante in Spagna gioca da comunitario. Suarez però non ha il passaporto italiano, né quello spagnolo. Ne avrebbe diritto: sua moglie, Sofia Balbi, come i suoi tre figli hanno cittadinanza italiana per discendenza diretta. Balbi infatti è nipote di friulani. Suarez però non ha mai chiesto la cittadinanza perché nella Liga spagnola il marito di una cittadina comunitaria è automaticamente riconosciuto come tale. In Serie A no. In più, dal 2018 la legge italiana prevede che per una richiesta di cittadinanza legata al matrimonio serva il superamento di un esame d’italiano. Per questo Suarez aveva bisogno di studiare la nostra lingua per arrivare alla Juventus.

L’iter prosegue, poi l’improvviso stop – Nonostante l’ostacolo, la trattativa di calciomercato va avanti. La dimostrazione è proprio il fatto che Suarez il 17 settembre si presenta a Perugia. Normalmente l’iter per ottenere la cittadinanza arriva a durare 4 anni, ma evidentemente i bianconeri sono convinti di riuscire a chiudere la pratica entro i primi di ottobre: il calciomercato 2020 si chiude lunedì 5 ottobre. La versione del club cambia proprio in quei giorni: sempre La Gazzetta dello Sport racconta dei dubbi di Fabio Paratici per i “tempi lunghi” dell’iter. Pirlo ha bisogno di un attaccante subito, viene spiegato, quindi è meglio “liberare” Suarez: Dzeko sabato siede in panchina nel match d’esordio della Roma, sembra ormai a un passo dai bianconeri.

La scelta di Morata e la notizia dell’inchiesta – La Juve domenica vince all’esordio con la Sampdoria, lunedì tutti si aspettano novità su Dzeko e invece al suo posto c’è Morata. In poche ore viene confezionato il ritorno dell’attaccante spagnolo a Torino in prestito dall’Atletico Madrid: 10 milioni per il primo anno e altri 10 per il secondo, con il riscatto fissato a 45 milioni. Ufficialmente la società bianconera vira su Morata perché innervosita dalle lungaggini nella trattativa per Dzeko: la Roma, prima di cederlo, attende l’arrivo di Milik dal Napoli. Da Madrid la Juve trova invece massima disponibilità: l’Atletico infatti ha già pronto il sostituto di Morata. E’ proprio Suarez. Oggi lo spagnolo prende l’aereo e arriva a Torino per visite mediche e firma. Da Perugia invece emergono i dettagli dell’inchiesta: secondo l’ipotesi degli inquirenti, esisteva un accordo per sostenere un esame con risposte già concordate e con un voto finale stabilito già prima della prova. Mentre l’asse Madrid-Barcellona si raffredda: alla fine Suarez potrebbe perfino rimanere in blaugrana, al fianco dell’amico Messi.

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