Una vera e propria trappola. Un ragazzo di 18 anni è stata sequestrato da uno di 19, che dopo averlo legato a una poltrona, lo ha picchiato e filmato mandando online su Instagram le violenze con la complicità di un 20enne. Arriva dalla periferia sud di Milano, zona Ripamonti, questa storia di bullismo e violenza raccontata sulla cronaca locale del Corriere della Sera. Tutto è successo il 20 luglio scorso e il 19enne è stato arrestato dalla polizia su ordine del gip. La vittima era stata “convocata” tramite il sociale in un appartamento. Appena si è seduto l’altro lo ha bloccato con una cinghia al collo e alla vita fissata a un forno che è stato acceso. Inizia il video con insulti e schiaffi. Il ragazzino, dopo i 30 minuti di paura e umiliazione, viene lasciato andare. Qualche giorno dopo con la madre decide di denunciare: “Ho avuto paura di morire” ha detto ai poliziotti.

Gli uomini del commissariato di zona iniziano l’indagine e scoprono che non si è trattato di un singolo episodio, ma mesi di maltrattamenti e informano la procura che chiede l’arresto. Ahmed Abdelnabi, egiziano detto Josef, è stato catturato a un mese esatto dal sequestro a Forlì. In tasca aveva due cellulari da poco rubati a Rimini. Il suo complice, 20 anni, italiano, è già in carcere. Dall’inchiesta è emerso che la vittima, con qualche piccolo precedente, faceva parte del gruppo di cui Josef fa il capo, aveva corteggiato una ragazza che aveva avuto una storia con il 19enne. Prima del sequestro c’erano state minacce in strada, il furto di una felpa, in un caso il ragazzino avrebbe dovuto dare da esca per fingere di comprare un chilo di droga e poi rapinare uno spacciatore. Ma lui non si era prestato.

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