Tamponi rapidi per chi arriva da Spagna, Grecia, Malta e Croazia. Divieto di ingresso dalla Colombia. In piena estate e con i contagi in netta risalita a causa di diversi focolai dopo i rientri dalle vacanze e la movida indisciplinata, il governo tentata di arginare l’avanzata del Covid con nuove misure . Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato mercoledì su Facebook la firma della nuova ordinanza che prevede il test rapidi per chi torna da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e il divieto di ingresso e transito dalla Colombia. Esclusa al momento la Francia, nonostante l’aumento considerevole dei casi nel Paese. “Dobbiamo continuare sulla linea della prudenza per difendere i risultati raggiunti negli ultimi mesi con il sacrifico di tutti”, ha spiegato il ministro dopo l’incontro con le Regioni. E così facendo il governo frena la corsa dei governatori che negli ultimi giorni hanno iniziato ad adottare provvedimenti di natura diversa per contenere i casi di contagio da importazione.

L’ordinanza è in vigore da oggi, giovedì 13 agosto, fino al 7 settembre e prevede che “a tutte le persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna, si applicano le seguenti misure di prevenzione, alternative tra loro: presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento”, come si legge nel testo del provvedimento pubblicato dal Corriere della Sera. Inoltre, “le persone che rientrano da Spagna, Grecia, Malta e Croazia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio arrivo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio”.

Gli italiani in vacanza nei Paesi dell’area Schengen, anche in quelli con un numero crescente di contagi, non dovranno quindi sottoporsi alla quarantena tranne, ovviamente, nel caso in cui risultassero positivi al tampone, il cui esito dovrebbe arrivare nel giro di 15-20 minuti con i nuovi test rapidi, o se dovessero presentare sintomi nei giorni successivi al rientro. Al ministero della Salute si attendono gli ultimi documenti per la validazione dei test che erano sottoposti al Comitato tecnico scientifico che ha dato parere favorevole all’affidabilità.

Questo sistema consentirà di tracciare i rientri delle decine di migliaia di italiani che si trovano già all’estero per le vacanze e che sono partiti senza alcuna limitazione, senza imporre loro l’isolamento obbligatorio di 14 giorni che è già in vigore invece per chi proviene dall’area extra Schengen e anche da Romania e Bulgaria, come previsto dall’ordinanza del Ministero della Salute del 24 luglio.

La nuova ordinanza del ministro Speranza vieta anche l’ingresso in Italia da chi proviene dalla Colombia, aggiornando la “black list” dei Paesi per i quali le frontiere italiane restano chiuse. Dal 9 luglio era già stato vietato di entrare nel nostro Paese a chi “nei 14 giorni antecedenti, ha soggiornato o è stato in transito in Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana. Chi proviene dagli Stati Uniti è obbligato a mettersi in quarantena mentre chi arriva da Bulgaria e Romania deve essere sottoposto a tampone”. E non è escluso che altri Stati possano aggiungersi nei prossimi giorni in base all’andamento dei casi.

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