Lo avevano dichiarato durante il lockdown, ma molti pensavano che si trattasse di promesse da marinaio e che, finita la quarantena forzata, si sarebbero dimenticati dei libri. Invece, gli italiani non hanno mentito, hanno continuato a leggere anche dopo l’isolamento. E a dirlo questa volta sono i numeri emersi da una ricerca dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) sulla base di dati Nielsen e Ie – Informazioni Editoriali, che prende in esame il mercato editoriale italiano dall’inizio del 2020 fino alle prime settimane di luglio.

Il primo dato interessante è quello relativo alla perdita di fatturato che si riduce al -11% rispetto al -20% del 20 aprile. Secondo questa indagine, infatti, all’11 luglio, il mercato del libro nei canali trade – ovvero librerie, store digitali, grande distribuzione – vale 533 milioni di euro, in calo dell’11% rispetto ai 600 milioni dello stesso periodo del 2019. Un dato molto incoraggiante che dovrebbe far ben sperare anche per l’economia di tutto il Paese.

Cerchiamo di capire meglio questi numeri. Al 18 aprile, la perdita cumulata dell’anno era al 20%. Ma da metà giugno gli italiani sono tornati a comprare in libreria e grande distribuzione come erano abituati a fare prima delle chiusure forzate, mentre gli acquisti online sono aumentati rispetto al 2019, consentendo così un primo recupero delle quote perse nei mesi precedenti.

Anche se si tratta di un dato parziale perché non comprende Amazon, le librerie e gli store online che fanno parte del circuito Arianna, un sistema integrato di servizi di comunicazione e teleordinazione rivolto a tutti gli operatori del mondo del libro, dopo aver registrato un picco negativo del -70% nelle vendite settimanali tra marzo e aprile, dalla metà di giugno sono tornate a vendere all’incirca quanto l’anno precedente, con una punta del +2,5% nella settimana che si è chiusa il 19 luglio.

E se si potessero aggiungere i dati puntuali settimana per settimana di Amazon i numeri potrebbero stupire. Purtroppo, tengono a precisare in Aie, non è possibile; in ogni caso il risultato dell’ultimo mese sarebbe nettamente positivo.

Il ritorno dei lettori nei canali fisici emerge bene dai numeri. Infatti, all’11 luglio le vendite nelle librerie e nella grande distribuzione recuperano quote di mercato rispetto al 18 aprile, passando dal 52% al 56%, mentre gli store online scendono dal 48% al 44%. Nel 2019 nello stesso periodo, librerie e grande distribuzione rappresentavano il 70% e gli store online il 30%.

L’analisi di questi dati dice anche che gli e-book continuano a crescere, anche se i dati non sono esatti perché Amazon ha la bocca cucita sulle vendite. Sicuramente abbiamo capito che i lettori hanno imparato ad apprezzare la comodità dell’acquisto online sia in versione cartacea che digitale. Però abbiamo anche visto che le librerie che sono riuscite a fornire un servizio durante la chiusura forzata hanno continuato a vendere.

Cosa accadrà nei prossimi mesi? Il lockdown ha accelerato un processo di rafforzamento dei canali online o al contrario i lettori desiderano tornare al rapporto con il libraio di fiducia?
Personalmente mi auguro che chi ha scoperto il piacere della lettura continui a goderne, da tanti anni cerco di diffondere l’amore per i libri e poco mi importa se sono e-book o di carta. Spero anche che il coronavirus possa essere la spinta per una bella riflessione sul settore dell’editoria e, magari, per qualche cambiamento prima che sia troppo tardi.

Il Fatto Personale

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