Il ministro irlandese dell’economia, Paschal Donohoe, è stato eletto alla guida dell’Eurogruppo, battendo a sorpresa la favorita Nadia Calviño. Sarà in carica per un mandato di due anni e mezzo rinnovabile. Una sconfitta per la Spagna e per tutto il fronte del Sud. Ieri il premier Giuseppe Conte da Madrid aveva infatti confermato l’appoggio dell’Italia alla ministra iberica: “L’Italia ritiene che quella di Calvino sia un’ottima candidatura per l’Eurogruppo”, aveva detto. Sono “ragionevolmente ottimista”, aveva detto lo stesso premier spagnolo Pedro Sanchez. Quest’oggi era arrivato anche l’appoggio ufficiale della Francia, per bocca del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Tre dei più importanti stati dell’Eurozona non hanno però avuto la meglio sul fronte del Nord. Se eletta, Calvino sarebbe stata la prima donna alla guida dell’Eurogruppo. Per diventare successore del portoghese Mario Centeno si era candidato anche il ministro del Lussemburgo, Pierre Gramegna.

Donohoe, esponente del Fine Gael, 46 anni, è ministro delle Finanze dal 2017. E stato eletto al secondo turno, raccogliendo la maggioranza relativa necessaria (il numero dei voti non viene comunicato). Più volte ministro, dopo la laurea al Trinity College di Dublino (in Politica ed Economia), ha lavorato nel Regno Unito per Procter&Gamble, prima di tornare nella sua isola e dedicarsi alla vita politica. “Sono profondamente onorato per l’elezione a nuovo presidente dell’Eurogruppo. Attendo con ansia di lavorare con tutti i miei colleghi negli anni a venire per assicurare un rilancio giusto e inclusivo per tutti, affrontando con determinazione le sfide che abbiamo di fronte”, ha scritto su Twitter. “Congratulazioni a Paschal Donohoe per l’elezione a presidente dell’Eurogruppo. Aspetto con ansia di lavorare assieme, per assicurare un rilancio robusto che non lasci indietro nessuno”. Così, sempre via Twitter, la responsabile dell’Economia spagnola Nadia Calvino. “Assumi l’incarico in un momento di sfide senza precedenti, ma so che hai quello che serve per forgiare un forte consenso e descrivere una strada ambiziosa. Non è solo questione di gestire l’attuale crisi, ma di rendere la zona euro più forte, resiliente, giusta e sostenibile”: così il commissario all’economia Paolo Gentiloni congratulandosi con il nuovo presidente dell’Eurogruppo

Per l’asse Spagna-Italia-Portogallo non è un buona segnale: il premier Conte proprio in questa settimana ha incontrato prima il suo omologo a Lisbona, Antonio Costa, e poi Sanchez a Madrid. Un doppio bilaterale con l’obiettivo di rinsaldare il fronte dei Paesi del Sud e opporsi alle richieste dei rigoristi, divisi fra frugali, sovranisti e Paesi del Nord. La battaglia decisiva è ovviamente quella sul Recovery Fund e sul prossimo bilancio pluriennale europeo, ma la presidenza dell’Eurogruppo poteva essere letta come un prima prova di forza. La guida dell’organo che raggruppa i ministri delle Finanze dell’Eurozona è andata invece all’Irlanda: proprio uno dei Paesi che si è accodato alle richieste di Austria e Olanda, dicendosi contrario alla redistribuzione dei fondi proposta dalla Commissione Ue.

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