Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ufficializzato la sua proposta negoziale sul Recovery fund e sul bilancio Ue 2021-2027 che dovrebbe fare da base per le trattative fra i capi di Stato europei durante il decisivo vertice del 17-18 luglio. Confermata l’entità del fondo per la ripresa chiesto a gran voce dall’Italia: sarà di 750 miliardi di euro, di cui 500 a fondo perduto e 250 come prestiti. Nessun gioco al ribasso, quindi, almeno per ora. Anche se non si è fatta attendere la reazione della Finlandia: “Abbiamo bisogno di un ammontare complessivo più basso e di un migliore equilibrio tra sovvenzioni e prestiti”, ha scritto su Twitter la premier Sanna Marin, giudicando in parte “insufficiente” la proposta di Michel. Parole che suonano come una prima doccia fredda dopo che lo stesso presidente del Consiglio Ue aveva sollecitato gli stati membri ad “agire”, chiedendo a tutti di “fare un passo”. Proverà a cercare una mediazione il premier Giuseppe Conte, atteso in serata in Olanda per incontrare il suo omologo Mark Rutte, fra i più restii a concedere soldi a fondo perduto all’Italia.

Nel piano presentato dal belga Michel ci sono anche alcune concessioni ai cosiddetti Paesi frugali. Innanzitutto viene confermato per i prossimi sette anni di bilancio comunitario il meccanismo di correzione dei contributi per “Germania, Austria, Danimarca, Olanda e Svezia”. In sostanza uno “sconto” sui fondi che ciascun Paese versa ogni anno all’Unione. Michel introduce poi un cambiamento nei criteri di allocazione dell’erogazione delle risorse previste dal Recovery fund, uno dei punti più contestati dai partner Ue nel progetto della Commissione. Le modifiche riguardano il terzo anno dei trasferimenti (il 2023), che dovrebbe prendere in considerazione gli eventuali cali del Pil attesi nel 2020 e 2021 anziché i livelli occupazionali. Novità in vista anche in tema di governance. La proposta di Michel prevede di rafforzare il piano dell’istituzione da lui presieduta rispetto a quanto preventivato dalla Commissione. I piani di riforme strutturali di ciascuno Stato – indispensabili per avere accesso al Fondo – dovranno seguire le raccomandazioni per Paese del Semestre europeo. Secondo quanto spiegano fonti Ue, poi la Commissione dovrebbe dare una valutazione (a sua volta votata dai Paesi a maggioranza).

L’entità del bilancio Ue 2021-2027 viene fissata a 1.074 miliardi. Una soglia leggermente inferiore a quella avanzata dalla Commissione nei mesi scorsi (pari a oltre 1.100 miliardi). “Non abbasseremo la testa”, ha chiarito l’ex premier belga ora alla guida del Consiglio. “Lo stato di diritto è al cuore dei valori dell’Ue” ed è una delle condizionalità che compongono “la mia proposta”. Ipotizzata anche la creazione di “una riserva di 5 miliardi per contrastare conseguenze impreviste legate alla Brexit“, ad esempio nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo definitivo con il Regno Unito.

La notizia della presentazione del piano firmato Michel ha subito fatto il giro di tutte le diplomazie europee, con reazioni differenti da Paese a Paese. Apprezzamenti sono arrivati dal Belgio, che si dice soddisfatto per il paracadute anti Brexit, e in parte anche dall’Italia. Il ministro agli Affari europei Enzo Amendola chiede di confermare “gli obiettivi di ripresa economica di Next generation Eu” e di completare il negoziato “con una decisione all’altezza della sfida”. Intanto continuano gli incontri e i colloqui bilaterali in vista del vertice di fine luglio. Il premier della Repubblica Ceca Andrej Babis ha dichiarato di volere “il massimo” al termine di una videoconferenza con Angela Merkel. “Abbiamo bisogno di quei soldi per investire”. Proprio a Berlino andrà il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez il 14 luglio prossimo per rafforzare l’asse in favore del Recovery fund. Una missione in cui è impegnato anche Giuseppe Conte, atteso stasera in Olanda per poi spostarsi settimana prossima in Germania e Francia.

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