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Luca Caprini, il consigliere della Lega mette il “like” ad un post in cui si inneggia ai forni crematori per Sergio Sylvestre. Poi le scuse: “Errore ingiustificabile”

A far scoppiare il caso è stata Ilaria Cucchi i che ha pubblicato un post indirizzato al capo della polizia Franco Gabrielli: “Caro Dottor Gabrielli, mi è stato segnalato della consigliera comunale di Ferrara, Anna Ferraresi, questo sconcertante post su Facebook dove si inneggia a Hitler ed ai forni crematori"

di Davide Turrini

Mette un like ad un commento in cui si inneggia ad Hitler e ai forni crematori per Sergio Sylvestre. Poi si scusa. Torna a far parlare di se il consigliere comunale Luca Caprini, eletto a Ferrara due anni fa con la Lega per Salvini premier. Poche ore dopo le pasticciata esecuzione dell’inno nazionale del cantante prima della finale di Coppa Italia Napoli Juventus è apparso su Facebook un post, non unico peraltro tra tanti di simile contenuto, con la foto di Sylvestre e un paio di didascalie. La prima: “Chi ha mandato questo “signore” a rovinare il nostro inno?”. La seconda: “Canta con il pugno chiuso, e mentre canta si dimentica il nostro inno nazionale. Vergogna!”. Uno dei commenti immediati al post è questo: “Ma quel signore coi baffi che adoperava i forni non c’è più?”. L’allusione a Hitler e ai forni crematori dove vennero sterminati milioni di ebrei è il riferimento “velato”.

Al post viene subito messo un like da parte del consigliere Caprini, ex segretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia) di Ferrara e attuale membro dell’esecutivo nazionale Sap. A questo punto ecco un altro post pubblico su Facebook lanciato da Ilaria Cucchi indirizzato al capo della polizia Franco Gabrielli: “Caro Dottor Gabrielli, mi è stato segnalato della consigliera comunale di Ferrara, Anna Ferraresi, questo sconcertante post su Facebook dove si inneggia a Hitler ed ai forni crematori. Ciò che mi allarma come cittadina è l’apprezzamento e la condivisione di tale pensiero, tramite un “like”, di tale Luca Caprini, agente della polizia di Stato, sindacalista del Sap, e consigliere comunale ferrarese della Lega di Salvini, noto per aver difeso ed applaudito coloro che hanno ucciso Federico Aldrovandi. Mi chiedo se questi comportamenti siano consoni ad un appartenente all’Istituzione che Lei rappresenta”.

Pronta la replica di Caprini: “Chiunque mi conosca sa bene che non ho nessuna propensione o affinità con fascismo e nazismo. L’aver compiuto questo errore non è giustificabile, ne sono consapevole, ma a mia discolpa c’è la mia storia, al di là del fatto che abbia aderito alla Lega. Su questo volevo essere chiaro”. Caprini afferma di aver commesso una svista, cliccando ‘mi piace’ sul quel post senza neanche leggere quanto scritto dall’utente che aveva postato queste parole.

Nel 2014 Caprini, durante il Congresso Sap a Rimini, applaudì tre dei quattro poliziotti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi. La notizia venne ripresa dagli organi di informazione e Caprini allora dichiarò polemicamente di voler rimettere le onorificenze ricevute durante la sua carriera di poliziotto (medaglia di bronzo al valor civile e titolo di Cavaliere della Repubblica) all’allora capo dello stato, Giorgio Napolitano: “Io sono tra quelli che hanno applaudito” scrisse Caprini nella lettera indirizzata al presidente della repubblica, “l’applauso nulla aveva a che vedere con quanto a loro contestato e, se così fosse, sarei giustamente da considerare un essere dall’animo mostruoso e di nessun onore”.

“L’applauso – spiegò Caprini – è nato al termine della presentazione di un’iniziativa che il mio sindacato si appresta ad intraprendere per fornire maggiori garanzie a cittadini e poliziotti: proposte, come l’utilizzo delle telecamere, che avrebbero certamente evitato qualsiasi polemica processuale sulla dinamica degli eventi o il comportamento dei protagonisti. Quando è stato dato conto della loro presenza, alcuni delegati gli hanno indirizzato un applauso di vicinanza umana, circa 30 secondi, a causa del pianto in cui sono scoppiati gli stessi”.

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