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Drive-in, il primo “esperimento” in toscana: ecco com’è andata

La serata (a ingresso gratuito) si è svolta seguendo tutte le norme necessarie, come il distanziamento tra una vettura e l'altra, l'impossibilità di uscire dal veicolo, e quant'altro. Intanto altre realtà si stanno muovendo verso questa direzione. L'area Paddock2 dell'autodromo di Monza è pronta a diventare un gigantesco drive-in per vedere film dall'auto

di Giulio Pasqui

No ai concerti da migliaia di persone. Chiusi i cinema e i teatri. Saltano i festival estivi. L’intrattenimento sarà uno dei settori più colpiti dalle norme che prevedono il distanziamento sociale per prevenire il contagio da Covid-19. Una soluzione potrebbe essere il drive-in. Se n’è parlato tanto nelle ultime settimane, tant’è che alcuni imprenditori sono già passati dalle parole ai fatti. Il primo drive-in italiano dell’era covid si è svolto ieri sera, 2 giugno, in Toscana. Più precisamente a Montecatini. Circa 200 auto (si parla di 500 persone) si sono schierate in Piazzale del Tettuccio per assistere a una serata di comicità tutta toscana. #AbbracciamociConGliOcchi è il titolo dell’iniziativa ideata dal musicista Paolo “Sax” Grossi con la collaborazione di Andrea Spadoni e del direttore artistico Gaetano gennai, che ha visto la partecipazione di alcuni comici toscani (tra cui alcuni volti storici di “Aria Fresca”) come Alessandro Paci, Kagliostro e Graziano Salvadori. “Era dal 4 marzo che non facevamo spettacoli. C’era una grande emozione da parte nostra e una grande curiosità da parte del pubblico. D’altronde, i drive-in si erano visti soltanto nei film come Grease, ma mai dal vivo. Noi ci auguriamo che questa formula abbia una vita breve. Smaltita l’estate, speriamo di tornare alle formule tradizionali, ma se non possiamo fare diversamente può essere un’alternativa momentanea”, racconta a FqMagazine Gaetano Gennai, che è anche il direttore artistico della serata.

La serata (a ingresso gratuito) si è svolta seguendo tutte le norme necessarie, come il distanziamento tra una vettura e l’altra, l’impossibilità di uscire dal veicolo, e quant’altro. “Gli applausi sono stati sostituiti dal clacson, dagli abbaglianti e dalle quattro frecce. Per noi artisti il contatto con il pubblico è fondamentale, così con l’ausilio di un drone abbiamo potuto raggiungere le persone presenti e interagire con loro. Molti sono arrivati con auto d’epoca e cabrio: questo ci ha dato delle occasioni per fare delle battute. È ovvio che manchi qualcosa, è scontato dirlo, ma questo è un segnale di positività e di ripartenza. Si sta cominciando a vedere una luce in fondo al tunnel. Meglio di niente…”. Intanto altre realtà si stanno muovendo verso questa direzione. L’area Paddock2 dell’autodromo di Monza è pronta a diventare un gigantesco drive-in per vedere film dall’auto. Da metà giugno, fino ai primi di agosto, con un biglietto da dieci euro si potrà passare una serata diversa dalle altre.

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