Che bello! Potrò comprare una bicicletta nuova con la detrazione. Ah, no non abito nella città giusta. Che bello potrò avere un bonus da 600 o forse 1000 euro! Ah, no non ho avuto il reddito giusto due anni orsono. Che bello! Potrò ristrutturare casa con un’agevolazione maggiorata. Ah, no non è agevolabile per qualcosa che non ho ancora ben capito.

Cavilli, riferimenti normativi contorti, nuove agevolazioni che si sommano a vecchie che si sommano ancora ad altre ancora più antiche. Io che sono laureato e dottore di ricerca ho provato a leggere il sito Enea sulle ristrutturazioni agevolabili. Posso dire sinteticamente che è un casino! Immagino che dopo l’attuale provvedimento in gestazione sarà peggio. Tali agevolazioni possono andare dal 50% al 65%, maggiorabile se esistono alcune astruse condizioni al 70, poi al 75 con altre ancora più astruse per approdare a 80 e 85 a seconda di commi e sottocommi. Ora dal 2020, ma solo da luglio, verrà concesso il 110%.

Mi pare che anche in questa occasione sia stata presa la strada contorta della burocrazia. Occorre districarsi fra mille adempimenti, interpretabili, difficili da capire se non si è esperti. Anche gli addetti ai lavori faticano a comprendere le differenze, per cui se ne interpelli due ti forniscono consulenze difformi. Nessun problema, tanto i controlli ci saranno fra un periodo che va dai due ai sei anni dopo che tu avrai inoltrato la pratica burocratica. Quando te lo chiederanno cadrai dalle nuvole in quanto non ti ricorderai più in base a quale comma hai fatto questo o quello. L’interpretazione autentica ti verrà spiegata allora, fra cinque anni e potrà voler dire di dover restituire l’agevolazione perché non dovuta in base a quel comma che tu avevi tralasciato, oltre alla multa e agli interessi legali.

Per fare un esempio una mia vicina di casa e io nello stesso anno abbiamo inoltrato la stessa pratica. Entrambi abbiamo prodotto i giustificativi, a distanza di cinque anni su richiesta dell’Agenzia delle entrate. I miei sono stati accettati credo, anche se non ne sono sicuro, perché avevo fatto un “interpello” e invece a lei cassati con richiesta di restituzione più multa e interessi. L’interpello è un quesito inviato dal contribuente all’agenzia delle entrate per richiedere un chiarimento. Non risposero direttamente alla mia richiesta ma mi inviarono un estratto della legge che io peraltro avevo già letto e non riuscivo ad interpretare.

Criticare è facile. Essere al governo e dover cercare di accontentare tutte le esigenze è difficile. Non vorrei essere io a prendere certe decisioni perché capisco siano molto complesse.

Però, come chiacchiera da bar sport, mi verrebbe da suggerire di stralciare tutte le centinaia di pagine del decretone per scrivere un’unica legge stringata in cui sia detto che per i mesi di maggio, a seguire fino alla fine dell’emergenza, le tasse saranno ridotte di 10 punti a tutti coloro che vogliono lavorare e alle imprese che possono produrre. In questo modo si incentiverebbero tutti gli italiani a lavorare sodo e le industrie ad assumere in quanto, sapendo di poter guadagnare di più, sarebbe utile fatturare nei prossimi mesi.

Capisco che è una proposta semplicistica, tipica come dicevo del bar sport. Non tiene conto delle compatibilità, dei problemi delle singole categorie, ma è talmente semplice che tutti la comprendono e tutti, forse, sarebbero incentivati a lavorare alacremente. Come psicologo so che la mente di ognuno di noi, dall’imprenditore al lavoratore ha bisogno di messaggi chiari e comprensibili, non di astrusità. Solo il lavoro proficuo di tutti noi potrà salvarci. Non illudiamoci che fare debito improduttivo, sulle spalle dei nostri figli possa aiutarci.

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