Stare a casa forzatamente ha fatto riscoprire ad alcuni la gioia di fare torte e ciambelloni, ad altri la soddisfazione della riparazione del water fai da te, a tutti la soddisfazione di avere più tempo per se stessi, per fare la Settimana enigmistica, leggere romanzi o magari rinfrescare antichi studi.

Moltissime le iniziative proposte dal mondo della cultura in questo periodo di quarantena virale, ma una in particolare la vorrei segnalare su queste pagine perché la ritengo di particolare valore. Si tratta della apertura di una vera e propria sala cinematografica virtuale a cura della Cineteca di Bologna, del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della casa di distribuzione Bim.

Grazie alla piattaforma online messa a disposizione da MyMovies.it, dal 16 aprile fino al 5 giugno è possibile godersi un gioiello a puntate intitolato The Story of Film, ben quindici puntate da un’ora per ripercorrere l’epopea della forma d’arte che ricomprende tutte le altre. Come diceva il maestro giapponese Akira Kurosawa (che ebbi la fortuna di incontrare da studente): “Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.”

The Story of Film è un progetto di ben 10 anni fa, del 2011, sconosciuto ai più in Italia ma che ha avuto una grande fortuna in Gran Bretagna dove venne trasmesso dal canale More4. Si deve alla caparbia volontà di un critico cinematografico irlandese 55enne, Mark Cousins, che lo ha trasformato in film da un suo ponderoso libro dal titolo omonimo. Cousins nella sua carriera ha incontrato tutti i massimi geni del cinema viventi, da David Lynch a Martin Scorsese, passando per Roman Polanski.

Guardando ogni singolo fotogramma del lavoro, ascoltando ogni singola frase del testo, si riesce a cogliere l’amore profondo di quest’uomo per il Cinema. Un amore che si fa prassi, come da insegnamenti del maestro sovietico, Dziga Vertov. Novello “Kinogalz” anche Cousins, insieme alla attrice Tilda Swinton, nel 2009 diede vita al progetto Cinema Everywhere, con il quale montarono un cinema portatile dal peso di 33 tonnellate e mezzo su un furgone per fare conoscere il cinema agli abitanti delle sperdute Highlands scozzesi.

Il documentario che potrebbe rendervi piacevole persino la quarantena parte ovviamente dalle origini, dall’invenzione dell’immagine in movimento per arrivare a parlare del futuro del Cinema aldilà della tecnologia digitale. Per mia formazione, negli anni, ho visto alcuni altri documentari sulla storia del Cinema, ma nessuno è tanto vivace, interessante e scritto in maniera assolutamente accattivante come The Story of Film. Non si limita a descrivere cosa è successo, ma come è successo e perché è successo.

Spiega i motivi profondi che fanno di Buster Keaton un genio dell’innovazione e perché Charlie Chaplin è una delle menti che maggiormente hanno influenzato tutto il cinema mondiale. Molti anni fa Ettore Scola, docente del Centro Sperimentale di Cinematografia, disse a me e ai miei compagni di studio di allora di fissare bene nella nostra memoria quel giorno in cui iniziavano le lezioni di Cinema, perché da quel momento non saremmo più riusciti a guardare un film con gli stessi occhi di prima.

Con The Story of Film ho rivissuto – inaspettatamente – quella “giornata particolare” della mia vita e sono sicuro che la stessa cosa accadrà a tutti coloro che vorranno dedicargli un’ora della propria quarantena. Avrete forse un ciambellone in meno, ma tanto amore in più per il Cinema.

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