“In questi giorni ho visto crescere un dibattito francamente lunare sui rapporti tra Stato e Regioni. Questo è il momento meno adatto per aprire dibattiti sui rapporti istituzionali. Quello che, però, so è che senza l’impegno delle Regioni, l’Italia sarebbe sprofondata. Ma lasciamo perdere queste cose, per l’amor di Dio. Oggi abbiamo bisogno di parlare dei problemi e delle soluzioni da trovare insieme. A volte sento parlare personaggi che o non sanno di che cosa parlano o vivono sulla luna”. Sono le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che, nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, ribadisce la difficoltà nella ricezione di forniture dal governo e non risparmia una stoccata al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per “l’ora d’aria” concessa ai bambini (se non stringiamo i denti ora, rischiamo di tener chiusi i bambini a casa fino a luglio”).

Lodi e apprezzamenti, invece, per il ministro della Salute Roberto Speranza e per il suo “lavoro eccellente portato avanti con grande riserbo e con grande serietà”. Il presidente campano annuncia, inoltre, un piano economico sociale che avrà risorse finanziarie per almeno 500 milioni di euro a sostegno delle fasce deboli, degli immigrati e delle imprese. De Luca si sofferma sui dati regionali, spiegando che il picco in Campania è previsto per fine aprile e inizio maggio. E ammonisce i cittadini indisciplinati: “Abbiamo registrato in questi giorni rilassamenti che sono intollerabili. Ho dovuto chiedere l’invio di altre 300 unità delle forze armate nel controllo del territorio. Abbiamo troppe realtà nell’area metropolitana campana nella quale c’è una disinvoltura che fa paura”.

Poi si concede una riflessione sul senso di questa emergenza: “Cambierà la gerarchia dei valori nella vita di ognuno di noi. Quando sento le dichiarazioni di persone che hanno avuto il contagio, rimango impressionato: ti trovi in un letto in terapia intensiva e non riesci a respirare. E hai la sensazione di essere a un passo dalla morte, una morte terribile. Ma quando poi esci da questo inferno, anche guardare negli occhi un bambino, avere i tuoi affetti familiari, fare una passeggiata, leggere un libro, avere una serata tranquilla in casa è un miracolo. È cambiata la gerarchia dei valori – prosegue – Contano di meno le tensioni continue della vita e la corsa ossessiva ai soldi e al successo. Cominciamo ad apprezzare di più le cose semplici, antiche, quelle che hanno reso forse più poveri, ma più felici i nostri genitori. E forse impariamo anche a essere un popolo maturo nel valutare la politica. Finora la politica in Italia ha ragionato a brevissimo termine. Adesso capiamo che la politica seria e responsabile ha bisogno anche di tempi medio-lunghi, di programmazione, di organizzazione dei grandi servizi di civiltà. E non dei tweet e delle fesserie“.

Il politico dem rimprovera poi i sedicenti ‘esperti‘: “Siccome molte persone stanno a casa e non hanno niente da fare, vediamo crescere di giorno in giorno fenomeni tipici di queste fasi critiche: predicatori, gente che si improvvisa Nobel della medicina, persone che propongono cure miracolose, chi suggerisce terapie sperimentali, chi ci ricorda che le università americane hanno già provato sui topi le loro cure. Non si capisce, allora – continua – perché non utilizzano quelle terapie a New York e negli Stati americani. Allora, faccio un invito a tutti: per l’amor di Dio, facciamo finta di non ascoltare questa valanga di frottole che ci cadono addosso. Poi ci sono quelli che sono informati di tutto e che hanno le proposte decisive per tutto. Sono quelli che Russell chiamava ‘i movimenti nati per favorire il sorgere del sole’. Cioè inutili. Pensiamo a lavorare con serietà”.

De Luca comunica anche provvedimenti nei confronti di alcune case famiglia che ospitano anziani: “Una si trova a Fuorigrotta. Per queste case famiglia credo che dovremo denunciare i titolari. E lo faremo con la massima determinazione. È assolutamente vergognoso e intollerabile il trattamento che viene riservato alle persone anziane in alcune di queste case famiglia. Probabilmente dovremo fare anche un lavoro mirato sulle carceri, dove rischiamo di avere dei focolai davvero preoccupanti”.

Il presidente poi annuncia la realizzazione di un ospedale modulare per 120 posti di terapia intensiva tra Napoli, Caserta e Salerno. E si concede una staffilata alla Regione Lombardia: “Ho sentito che hanno realizzato in altre parti d’Italia in 15 giorni degli ospedali. Noi li realizzeremo in 10 giorni, ma senza fare ammuina (chiasso ndr.). Abbiamo anche dovuto sapere dai giornali americani che a Napoli abbiamo l’eccellenza mondiale nella cura del coronavirus, cioè l’Ospedale Cotugno, primo al mondo per organizzazione e per efficienza operativa. Quelli che in Campania si alzano la mattina a strologare perché non hanno niente di meglio da fare se lo dimenticano”.

De Luca, infine, sollecita i campani a non creare assembramenti religiosi in vista della Pasqua e attacca chi invoca i tamponi a tappeto: “Tra i tanti scienziati che si stanno coprendo di gloria, ci sono anche quelli che ogni mattina ci ricordano di fare i tamponi a tutti. Il tampone a tutti è una doppia idiozia: primo, perché anche quando l’hai fatto lo devi rifare dopo 15 giorni per avere la certezza assoluta, poi perché è impensabile farlo a 6 milioni di cittadini. Inoltre, i tamponi non ci sono, è uno dei ritardi che registriamo nelle forniture nazionali – spiega – Due giorni fa ho parlato con la casa farmaceutica Roche, perché arrivavano in scarsa quantità i reagenti per i tamponi. Quindi, dobbiamo fare anche una pressione sulle case farmaceutiche. È una guerra continua. Ma ci stiamo mettendo a regime. Per cortesia, non diffondiamo frottole e favole. Nessuno fa i tamponi a tutti. È impossibile e soprattutto è inutile. Dobbiamo fare i tamponi come prescrive l’Oms, cioè soli ai sintomatici lievi o gravi. Il mio invito è quello di far funzionare il cervello e a non dare retta alle mille frottole sui social o su qualche giornale”.

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