Per le donne vittime di abusi l’obbligo di restare a casa imposto dal coronavirus può diventare una doppia emergenza: per questo la Spagna ha messo ha disposizione hotel per le donne maltrattate e per i loro figli, nel caso in cui i rifugi per donne maltrattate non abbiano più posti disponibili, per affrontare l’isolamento richiesto per l’epidemia da coronavirus. Anche la Francia ieri ha ha annunciato una simile misura: visto l’aumento di segnalazioni alla polizia di episodi di violenza domestica, oltre a mettere a disposizioni camere d’albergo aprirà dei punti d’ascolto in prossimità dei negozi, in modo che le donne possano andarci mentre fanno la spesa.

In Spagna, la misura è stata adottata dal Consiglio dei ministri in un decreto reale con lo scopo di aumentare la protezione delle vittime di tutti i tipi di violenza di genere, comprese le vittime della tratta e dello sfruttamento sessuale, durante la quarantena. “Si tratta di continuare a proteggere le nostre donne e di mettere in campo tutte le risorse necessarie”, ha detto la portavoce dell’esecutivo spagnolo, María Jesús Montero. Il secondo vicepresidente del governo, Pablo Iglesias, ha sottolineato che le misure sono volte a proteggere le vittime che si trovano in “situazioni di convivenza forzata con il loro aggressore” e di promuovere l’esecuzione del Patto di Stato contro la violenza di genere grazie al trasferimento di fondi alle comunità autonome: il decreto consente infatti ai comuni di utilizzare i fondi per la violenza di genere in modo che possano attuare le misure necessarie durante questa crisi.

Costrette a vivere 24 ore su 24 con il proprio aggressore, le donne vittime di abusi sono ancora più esposte a aggressioni e maltrattamenti. La Francia ha annunciato lunedì che pagherà stanze d’albergo per le vittime di abusi domestici e che aprirà nuovi punti d’ascolto, dopo che i dati hanno mostrato una crescita nel numero degli episodi di violenza durante la prima settimana di lockdown. Le segnalazioni alla polizia sono cresciute del 36% a Parigi e del 32% nel resto del Paese. La ministra per la Parità di genere Marlene Schiappa ha detto che almeno 20 punti d’ascolto apriranno nei negozi, in tutto il Paese, in modo che le donne possano visitarli quando escono a fare la spesa. Inoltre è stato stanziato un un milione di euro extra per aiutare i centri anti-violenza a rispondere all’aumento di richieste di intervento.

Anche in Italia si cercano spazi sicuri: le ministre per le Pari Opportunità Elena Bonetti e per gli Interni Luciana Lamorgese hanno stabilito una linea comune per reperire luoghi che possano diventare case rifugio. In un’intervista a Repubblica del 21 marzo, la ministra Bonetti diceva che, come ora in Spagna, “abbiamo messo a disposizione risorse straordinarie dal Dipartimento per le Pari Opportunità, a cui potranno accedere i territori per poter permettere alle autorità locali di recuperare alloggi straordinari in cui inserire le donne che escono di casa e mantenerle alloggiate in una situazione di sicurezza sanitaria”. La ministra Lamorgese ha inviato ieri una nota ai prefetti invitandoli a segnalare possibili luoghi, appunto, che possano servire a ospitare con e le dovute distanze donne in fuga da situazioni di violenze assieme ai loro figli.

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