Probabilmente nessuna nazione ha un inno nazionale con un testo nel quale si possano riconoscere valori ed aspirazioni di questo secolo. Ma il canto o la riproduzione dell’Inno di Mameli in questi giorni come momento collettivo di resistenza al virus e di sopportazione delle restrizioni mette in luce una sorte di insostenibilità totale del testo. Per chi non fosse più abituato a farci caso, ecco il testo:

Fratelli d’Italia,
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò!
Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò!
Uniamoci, amiamoci,
L’unione e l’amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò!
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò!
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò!

Quello “stringiamci a coorte, siam pronti alla morte” come si fa a cantarlo in questa emergenza? Si ride mentre lo si canta? Si fanno le corna o si tocca un corno mentre lo si canta? Qualcuno mi risponderà che abbiamo ben altri problemi, e non c’è dubbio. Resta il fatto che in un momento in cui si pone in primo piano la salute pubblica e il distanziamento sociale non si può cantare la strofa più importante ripetuta dell’inno nazionale.

La soluzione che auspicherei è che si cambi finalmente l’inno sostituendolo con Va’ Pensiero o con altro inno che abbia possibilità di essere condiviso. In subordine, forse più immediato e praticabile, dobbiamo trovare una strofa alternativa che prenda piede. Una cosa tipo “Uniamoci insieme – tutta la nazione – uniamoci insieme – l’Italia chiamò”. Altrimenti non resterà che mugolare “tarantatarara tarantatarara tarantatarara tarantatarò”.

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