Nell’ultima settimana lo hanno fatto Michael Bloomberg, Pete Buttigieg, Amy Klobuchar e Beto O’Rourke. E ora anche Kamala Harris, senatrice della California ex candidata alla Casa Bianca, appoggia Joe Biden. Per l’ex vice presidente si tratta di un importante colpo in vista del voto in sei stati il 10 marzo, dove votano i cittadini di Idaho, Michigan – che darà 125 delegati -, Mississippi, Missouri, South Dakota e Washington. E Biden incassa anche il sostegno di Cory Booker, anche lui ex candidato alle primarie dem che si è ritirato a gennaio. Dopo i successi del Supertuesday e l’infornata di endorsement degli ex rivali, Biden ha costruito un vantaggio a due cifre su Sanders, secondo quanto emerge dal sondaggio realizzato, a livello nazionale, per la Cnn. Secondo il rilevamento il 52% degli elettori vogliono che l’ex vice presidente vinca le primarie, mentre il 36% “tifa” per il senatore del Vermont. Il vantaggio di Biden sale ancora, al 20%, se si considerano solo gli elettori bianchi. E mentre l’ex vice presidente il preferito anche dagli elettori afroamericani, Sanders raccoglie un forte sostegno tra gli ispanici.

“Non c’è nessuno più preparato di Joe per riportare onore e decenza nello Studio Ovale“, ha detto Harris impegnandosi a fare tutto quello che è in suo potere per aiutare la sua elezione. L’ex candidata, vista da molti come possibile vice di Biden, è l’ultima di una lunga serie di democratici a scendere in campo a favore dell’ex braccio destro di Obama. L’attesa sale ora per la decisione di Elizabeth Warren: la senatrice si è ritirata dalla corsa alla Casa Bianca e si è presa del tempo per decidere chi appoggiare, anche se le sue posizioni sono coerenti col programma del candidato socialista Bernie Sanders, sconfitto a sorpresa nel Super Tuesday. Per Harris dare il proprio sostegno a Biden non è stata comunque una decisione facile, visto che uno dei momenti più alti della sua campagna elettorale è stato il duro scambio con l’ex vice presidente durante uno dei primi dibattiti democratici.

Intanto Sanders incassa l’endorsement del leader dei diritti civili ed ex candidato alla presidenza Jesse Jackson (nella foto). “Ad eccezione dei nativi americani, gli afroamericani sono le persone che sono più indietro socialmente ed economicamente negli Stati Uniti e le nostre esigenze non sono moderate. Un popolo molto indietro non può recuperare” scegliendo un percorso “moderato” ma “progressista” e il senatore Sanders “rappresenta il percorso più progressista. Ecco perché oggi scelgo di appoggiarlo”, ha spiegato. Jackson aveva corso per le primarie democratiche nell’84 e nell’88.

Articolo Precedente

Coronavirus, Oms: “Minaccia pandemia molto reale”. Due casi a Cipro: contagiata tutta l’Europa. Primi due morti in Germania. Raddoppiano i casi in Spagna. New York, De Blasio: “Non escludo chiusura città”

next