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Francesca Barra su Rodrigo Alves: “Ho provato angoscia, sono stata male. Un suicidio dell’anima”

"Un chirurgo estetico non può essere un macellaio, una fabbrica in cui si assemblano pezzi umani. Non imputo nessuna responsabilità a Rodrigo, anzi. La sua storia provoca immensa pietà", ha scritto la giornalista in un lungo post su Instagram

di F. Q.

Quando lo ha visto è stata male. Così Francesca Barra ha descritto lo choc subito nel vedere a Live Non è la D’Urso Rodrigo Alves, l’uomo inglese noto come “Ken umano” per via i molteplici interventi chirurgici estetici subiti in modo da somigliare sempre più alla bambola. Rodrigo si è di recente sottoposto ad altri interventi per trasformarsi da Ken a Barbie. E l’opinionista di CR4 La Repubblica delle donne ha postato un lungo pensiero su Instagram: “Ieri sera sono stata male. Quando ho visto Rodrigo Alves trasformato con dolorose operazioni chirurgiche (67) da “Ken umano” a barbie , per niente femminile tra l’altro, ho provato angoscia. Non c’era rispetto, amore, libertà, indipendenza, riscatto. Un fenomeno tristissimo e inconsapevole. È un suicidio dell’anima, della dignità. Un medico non dovrebbe permettere di violentare un corpo e una sensibilità così fragile”, ha scritto la giornalista. Che ha aggiunto: “Un chirurgo estetico non può essere un macellaio, una fabbrica in cui si assemblano pezzi umani. Non imputo nessuna responsabilità a Rodrigo, anzi. La sua storia provoca immensa pietà. Spero che da qualche parte trovi qualcuno che lo ami e lo rispetti a tal punto da salvarlo. Sedere gonfio, seno sproporzionato, tiraggi al limite dell’umano. Questo non è più un corpo. Non è “femminilizzazione di un viso”. Non fate passare questo messaggio. Ha mostrato un taglio come fosse normale un taglio al cranio! È anestesia della felicità, della paura!”.

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Ieri sera sono stata male. Quando ho visto Rodrigo Alves trasformato con dolorose operazioni chirurgiche (67) da “Ken umano” a barbie , per niente femminile tra l’altro, ho provato angoscia. Non c’era rispetto, amore, libertà, indipendenza, riscatto. Un fenomeno tristissimo e inconsapevole. È un suicidio dell’anima, della dignità. Un medico non dovrebbe permettere di violentare un corpo e una sensibilità così fragile . Un chirurgo estetico non può essere un macellaio, una fabbrica in cui si assemblano pezzi umani. Non imputo nessuna responsabilità a Rodrigo, anzi. La sua storia provoca immensa pietà. Spero che da qualche parte trovi qualcuno che lo ami e lo rispetti a tal punto da salvarlo. Sedere gonfio, seno sproporzionato, tiraggi al limite dell’umano . Questo non è più un corpo. Non è “femminilizzazione di un viso”. Non fate passare questo messaggio. Ha mostrato un taglio come fosse normale un taglio al cranio! È anestesia della felicità, della paura! Forse oggi devo mettere alla sbarra me stessa perche per quanto io sia una donna che difende la libertà, la sessualità, le scelte del prossimo, in questo caso ho un limite. #tuttiallasbarra @livenoneladurso #livenoneladurso @rodrigoalvesuk

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