Cinema

David di Donatello 2020, le candidature: 18 nomination per Il Traditore di Marco Bellocchio con l’ormai travolgente Pierfrancesco Favino

A seguire le 15 nomination per Il primo re di Matteo Rovere e Pinocchio di Matteo Garrone

di Davide Turrini

Il Traditore, Il primo re e Pinocchio con l’incognita di Martin Eden. Se li giocheranno tra questi quattro film i premi più importanti della 65esima edizione dei David di Donatello. Il film diretto da Marco Bellocchio comanda il mucchio selvaggio dei possibili titoli vincitori anche con un certo distacco. 18 le nomination per il film incentrato sul pentito di mafia Tommaso Buscetta tra cui quella per il miglior film, regia, e attore all’oramai travolgente Pierfrancesco Favino. A seguire Il Traditore ecco le 15 nomination per Il primo re di Matteo Rovere e Pinocchio di Matteo Garrone. Tripletta per Rovere sulle più importanti categorie – film, regia e attore principale –mentre Garrone si accontenta delle prime due e registra il sempiterno Roberto Benigni tra gli attori non protagonisti, ovvero il Geppetto del suo Pinocchio.

Anche se è proprio nella categoria dei migliori attori che ci sarà come al solito la battaglia più accesa. A Favino e Alessandro Borghi (Il primo re), si aggiungono Toni Servillo per 5 è il numero perfetto, Francesco Di Leva per Il sindaco del rione sanità, ma soprattutto il lanciatissimo Luca Marinelli protagonista di Martin Eden. Il film di Pietro Marcello presentato con successo all’ultimo Festival di Venezia è il vero outsider dei prossimi David. Regia, film, sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, suono, queste solo alcune delle nomination tra le 11 che raccoglie l’opera tratta da Jack London.

Bagarre anche tra i cinque cognomi dei registi esordienti dove tra Leonardo D’Agostini per Il campione e Marco D’Amore per L’immortale potrebbe spuntarla la sorpresa Phaim Bhuyian per Bangla, oltretutto unica candidatura screziata di bengalese, per l’annoso mistero minoranze etniche che in Italia sembrano cinematograficamente non esistere. Inoltre, sia fatto notare fuor di polemica e solo come dato oggettivo, non ci sono registe donne né tra le esordienti e nemmeno nella categoria classica della regia. Vuoto totale leggermente colmato da qualche co-sceneggiatrice che però, appunto, condivide il lavoro con i colleghi uomini. Anche la corsa per il David alla miglior attrice non è proprio al suo anno migliore. Le prove di Valeria Bruni Tedeschi, la favorita, almeno per noi con il suo I villeggianti (attrice sì, ma regista no, perché?), Valeria Golino (Tutto il mio folle amore), Jasmine Trinca (La dea fortuna), Isabella Ragonese (Mio fratello rincorre i dinosauri), Linda Caridi (Ricordi?), e Lunetta Savino (Rosa), denotano un’annata non proprio entusiasmante. Infine tra le nomination per il miglior documentario spiccano Citizen Rosi, sull’immortale autore de Le mani sulla città, e La mafia non è più quella di una volta dell’incorreggibile Franco Maresco. La cerimonia di premiazione si terrà il 3 aprile in diretta su Rai1 con la conduzione di Carlo Conti.

David di Donatello 2020, le candidature: 18 nomination per Il Traditore di Marco Bellocchio con l’ormai travolgente Pierfrancesco Favino
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.