I renziani votano con la destra per la seconda volta in due giorni. Ma pure il secondo tentativo di affossare la riforma della prescrizione fallisce. Le commissioni congiunte Affari costituzinali e Bilancio della Camera hanno bocciato il lodo Annibali, l’emendamento di Italia Viva al Milleproroghe per rinviare di un anno la riforma di Alfonso Bonafede: 49 hanno votato contro, soltanto 40 invece a favore. Hanno votato sì i renziani, insieme ai deputati dell’opposizione e quindi Lega, di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Contrari i parlamentari della maggioranza. “Potevamo tornare alla Legge Orlando sulla prescrizione, legge riformista. Pd e 5Stelle hanno votato contro salvando la legge Bonafede, legge giustizialista. Alla Camera hanno i numeri loro: 1-0 per i giustizialisti. Vediamo tra due mesi come finisce al Senato…”, ha twittato Matteo Renzi. Provocando la reazione del Pd, che con il vicecapogruppo a Montecitorio Michele Bordo dice: “Il 2-0 per Renzi sarà quando, votando con Salvini, farà cadere il governo? Noi non lo permetteremo”.

Il primo tentativo – Sul lodo della capogruppo giustizia di Italia viva c’era il parere contrario del governo e dei relatori ma il sostegno del partito di Matteo Salvini. Ieri, infatti, la Lega ha annunciato l’intenzione di sottoscrivere l’emendamento renziano, ipotesi ventilata anche da Fratelli d’Italia. Insomma l’emendamento bandiera di Renzi ha formalmente raccolto il sostegno del centrodestra, ma non è passato. Poco dopo è stato bocciato anche l’emendamento a firma di Annibali e Catello Vitiello, ex M5s passato con Renzi: il testo, in pratica, riportava la prescrizione alla legge varata ai tempi in cui il guardasigilli era Andrea Orlando. Era solo il terzo tentativo di cancellare la riforma Bonafede, mentre ieri era stato respinto il primo: i renziani hanno votato insieme a Lega, Forza Italia, e Fratelli d’Italia ma l’emendamento al Milleproroghe di Riccardo Magi di +Europa per sospendere fino al 2023 il provvedimento, già entrato in vigore il primo gennaio scorso, non è passato ottenendo 44 no e 42 sì. Il tiro a bersaglio sulla giustizia, però, è tutt’altro che finito: Forza Italia continua a depositare emendamenti per cancellare la riforma della prescrizione. L’ultimo è stato presentato al decreto Intercettazioni, in discussione al Senato, e potrebbe incassare il voto dei renziani. Insomma sulla giustizia l’impasse continua.

Lodo Conte bis in Cdm giovedì- Il lodo Annibali era stato evocato più volte dai renziani come una forma di minaccia al governo. Venerdì scorso, infatti, sulla prescrizione la maggioranza ha trovato un punto di mediazione con il cosiddetto lodo Conte Bis, che congela la prescrizione dopo il primo grado ma fa una differenza tra assolti e condannati e stoppa definitivamente i termini dopo il secondo grado. In pratica modifica la riforma Bonafede già in vigore. “Domani il ddl sulla riforma del processo penale e il lodo Conte bis dovrebbe andare in Cdm. Sul lodo Conte bis si sta valutando il veicolo normativo migliore”, ha spiegato in Transatlantico il ministro della giustizia. Quel punto di mediazione trovato dalla maggioranza, però, continua a trovare l’opposizione dei renziani che hanno tirato dritto per la loro strada. Prima hanno parlato di “rischi per il governo“, poi hanno ventilato una mozione di sfiducia contro il guardasigilli, quindi hanno votato due volte su due con l’opposizione. Fino a questo momento, però, la maggioranza ha retto.

Verini: “Giusto bocciare emendamenti strumentali” – E visto che a Montecitorio i numeri reggono, il Pd esulta. “È stato giusto respingere emendamenti strumentali. Non a caso votati da un pezzo della maggioranza come Italia Viva con la Lega di Salvini. Adesso ci auguriamo davvero che prevalga la serietà. Il governo potrà al più presto approvare una riforma del processo penale che porterà finalmente tempi certi e ragionevoli dei processi. E si potrà individuare il percorso parlamentare più veloce possibile per modificare in pochi mesi, entro l’estate, la legge Bonafede sulla prescrizione, sulla base dell’accordo raggiunto nella maggioranza”, dice Walter Verini, responsabile giustizia del Pd. “Basta con le sparate quotidiane, basta con le rigidità propagandistiche, basta con il garantismo usato come una clava dai garantisti a corrente alternata. – aggiunge il dirigente dem – Si lavori sul serio per dare ai cittadini una giustizia efficace e un giusto processo“. La pensa allo stesso modo il vicecapogruppo Pd alla Camera Bordo: “Siamo determinati ad andare avanti e nei prossimi giorni avremo finalmente la riforma del processo penale, così come previsto dal programma di governo, e la modifica alla prescrizione. Sia chiaro, per onore di cronaca, che se sarà in vigore la legge Bonafede ancora per un pò è solo per merito di Italia Viva”. La segreteria del Nazareno fa notare come “con il voto per l’emendamento Iv-Lega sulla prescrizione l’opposizione perde pezzi: è finita questa sceneggiata. Lavoriamo per garantire che i processi non durino più di 5 o 6 anni. E facciamo sul serio sui temi del lavoro, dell’innovazione, della conoscenza, della sostenibilità ambientale, della crescita, della famiglia. E’ tempo di voltare pagina“. In pratica i dem chiedono di guardara avanti: l’appuntamento è per il Consiglio dei ministri di giovedì, dove a parte il lodo Conte bis sulla prescrizione si discuterà anche della riforma del processo. I renziani, però, da quella parte non ci sentono e potrebbero opporsi anche al ddl che velocizza i procedimenti penali: “Non è ancora chiaro il veicolo, noi continuiamo a dire che se dentro la bozza della riforma del processo penale c’è il lodo Conte bis per noi è impossibile sostenerlo, è invotabile“, dice Annibali parlando del consiglio dei ministri di domani sulla riforma del processo penale.

Gli emendamenti “a grappolo” di Forza Italia vuole – In Parlamento nel frattempo continua il tiro a bersaglio sulla riforma della prescrizione: Forza Italia ha presentato in Senato un emendamento per cancellare la legge Bonafede. La proposta a prima firma di Fiammetta Modena è stata depositata al decreto sulle intercettazioni che è in esame in commissione Giustizia di Palazzo Madama, convocata per le 19 e 30 di mercoledì. L’emendamento interviene in prima battuta sul tema intercettazioni: introduce l’udienza di stralcio degli ascolti non rilevanti e prevede che sospenda per 60 giorni la prescrizione. In seconda battuta cancella la legge Bonafede facendo rivivere la legge Orlando sulla prescrizione. L’emendamento, come già successo per la proposta di legge del berlusconiano Enrico Costa, potrebbe incassare il voto dei renziani. “E’ una delle possibilità: dobbiamo discutere e decidere. L’emendamento Fi è in linea con la volontà che esprimeremo in ogni sede di modificare la riforma Bonafede sulla prescrizione”, dice Luigi Marattin. Insomma il Vietnam della giustizia è tutt’altro che finito.

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