Quanto forte è l’influenza dei classici “picchiaduro” sui calciatori dilettanti? È il dubbio di quest’ultimo appuntamento con Domeniche Bestiali: comprendere se un colpo di un calciatore a un avversario sia più figlio di Street Fighter o di Mortal Kombat. L’autore della “fatality” non è stato però l’unico guerriero da “picchiaduro” game di quella gara, anzi, si è dovuto arrendere di fronte alla veemenza di un compagno. Episodi epici che hanno bisogno di poesia, di un linguaggio particolare per essere raccontati, di frasi da tramandare ai posteri e che devono restare nella storia, sui libri o nelle pagine web. La storia invece non la faranno gli arbitri astemi e probabilmente nemmeno quelli che si mimetizzano coi calciatori forse per avere un ruolo più attivo nel gioco.

HONDA, RYU O RAYDEN?
È il dubbio che viene a leggere le gesta di Emanuele Buonocore, giocatore dell’Academy San Giorgio, seconda categoria campana, squalificato per 5 giornate per aver provato una mossa speciale su un avversario. Questa la descrizione: “Il calciatore interveniva nella rissa tra i due calciatori prendendo una rincorsa saltava e tenendo i pugni uniti colpiva al petto il calciatore avversario facendolo indietreggiare di almeno un paio di metri, al provvedimento di espulsione abbandonava il TDG senza protesta”. Non si sa se volesse tentare il colpo di Ryu in Street Fighter o di Honda, lottatore di sumo protagonista dello stesso videogame o più verosimilmente la mossa di Raiden in Mortal Kombat: purtroppo il comunicato non chiarisce se in volo abbia emesso uno strano grido in giapponese che avrebbe risolto il caso del tutto. Noi propendiamo per Raiden comunque.

JUST MAZZATE
Non ha emulato nessuna mossa in particolare, ma solo menato botte da orbi il compagno di squadra di Buonocore, Antonio Sena, squalificato fino al 20 novembre, perché “al 46′ del secondo tempo di gioco, dopo aver subito un fallo di gioco si rialzava e colpiva con una forte testata al volto l’avversario che aveva colpito provocandogli fuoriuscita di sangue e dando via ad una rissa tra tesserati; successivamente si dirigeva verso la panchina della società Fox Soccer e colpiva con un forte pugno al volto il dirigente della medesima società provocandogli un occhio nero; alla notifica del provvedimento di espulsione cercava di aggredire il direttore di gara riuscendo grazie ai riflessi pronti del Direttore di gara a mettergli solo una mano a collo senza provocargli dolore; al termine della gara attendeva nel sottopassaggio che porta agli spogliatoi e cercava di aggredire nuovamente il direttore di gara e non riuscendovi continuava la lite con i calciatori e dirigenti avversari solo l’intervento dei dirigenti locali riuscivano a placarlo e a rinchiuderlo a forza nello spogliatoio locale”. Non solo le mazzate, anche l’italiano del comunicato, a partire da “Colpiva l’avversario che aveva colpito” è degno di nota.

NEL DUBBIO VI SCHIFO
E merita senz’altro anche il commento di una partita del Novara, comparso sul popolare sito I Am Calcio. Il commentatore, analizzando la partita negativa per i piemontesi, regala chicche importanti. Una ricorda Noaro, il telecronista vicentino del “dichiaro chiusa la polemica tra me e il sottoscritto” amatissimo dalla Gialappa’s. Eh già, perché l’autore tra le altre cose scrive: “Una partita così si presta a mille commenti, la maggior parte non condivisibili dal sottoscritto”. Nel senso: non ci provate nemmeno, qualsiasi cosa pensiate, qualsiasi commento facciate avete torto a prescindere.

JACK NICHOLSON HA RAGIONE
Tra le frasi attribuite al grande attore e regista americano c’è quella relativa agli Stati Uniti che starebbero diventando “una piatta società di astemi, puritani e vegetariani”, mentre il più celebre dei guardiani dell’Overlook Hotel resta a favore della carne rossa, del vino e delle donne. Sicuramente avrebbe detto lo stesso all’arbitro che ha multato di 65 euro il Cannonau Jerzu Picchi, prima categoria sarda per “mancanza di acqua nello spogliatoio dell’arbitro”… a cosa ti serve l’acqua che sei nella terra del Cannonau?

MIMETISMO ARBITRALE
Narrano di una partita epica gli amici della pagina Calcio, nebbia e Tavernello e a guardare la foto non è difficile: terza categoria veneta, partita tra Rivarese e Canda, roba da mal di testa. Perché? Perché arbitro e Rivarese avevano la maglietta dello stesso colore, coi giocatori di casa che gli hanno passato più volte la palla scambiandolo per un compagno. Giocare in 12 però non è valso granché: è finita zero a zero. Sarri avrebbe commentato ribadendo la necessità della maglia a strisce.

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