Attualità

Sanremo 2020, la polemica tra Michelle Hunziker e Amadeus ed altre considerazioni sull’ipocrisia

Certe battaglie sono sacrosante, sia chiaro. Ma occorre forse guardare un orizzonte più ampio...

di Claudia Rossi

Michelle Hunziker parla in un video della gigantesca problematica della nostra società intrisa di maschilismo, nella quale le donne vengono “considerate oggetti da possedere”. Aggiunge, la conduttrice svizzera, che questo atavico status è difficile da estirpare e che, proprio per questa ragione, parole come quelle dette da Amadeus durante la conferenza stampa della 70esima edizione del Festival di Sanremo sono “pesanti come macigni“. Bene. Ha ragione: certe cose, pur se fatte per ‘leggerezza’, andrebbero evitate. “In un momento delicato come questo sarebbe stato bello – continua la conduttrice – vedere un appuntamento mediatico come Sanremo mostrare una particolare sensibilità per questo tema. E invece no: quello che dovrebbe essere naturale, per chi ha in mano il Festival non lo è”. Inutile dire che la Hunziker dice il giusto sulla grande difficoltà che si deve fare, ogni giorno, a sradicare una cultura sessista che porta con sé derive come violenza psicologica e fisica, femminicidio. Solo che, nel momento stesso in cui lei prende la parola per scagliarsi contro Amadeus e promuovere la sua associazione contro la violenza sulle donne fondata insieme all’ex ministra leghista Giulia Bongiorno, al Grande Fratello Vip vanno in onda, quotidianamente, frasi sessiste, omofobe, liti furibonde tra concorrenti e quanto di più bieco si possa mettere in scena per un punto di share. Tutto correlato al relativo e inutile sermone del conduttore, il giorno dopo. Si potrebbe obiettare che dal servizio pubblico ci si aspetta un atteggiamento diverso rispetto a quello della tv commerciale, ed è vero. Così come è vero però che certe battaglie dovrebbero essere globali, la condanna estesa, la sottolineatura dello sbaglio indipendente da pubblico e privato. Qualche giorno fa, Salvo Venziano è stato espulso per aver detto, a proposito di una inquilina e con evidente intento sessuale, le seguenti parole (che riporto integralmente perché ne sia chiara la portata e mi scuso con i lettori): “Io se fossi stato single, c’era quella piccolina, tutta trasparente con ’sto culino. Quella si merita due schiaffi che le devi spezzare la colonna vertebrale proprio. Staccarle la testa e la lasci con la pelle sul letto. Solo la pelle, perché le ossa me le sono bevute. Quella è da scannare, quella lì è proprio da maciullarla, dai. Io gli ho visto le budella, le ho visto l’intestino crasso attraverso i fuseaux”. Il linguaggio usato da Veneziano (in modo “goliardico”, dice lui), compare verosimilmente nelle ‘chat del calcetto’ di molti ominicchi. Più o meno giovani. Uno stupro verbale che fa parte di quella cultura maschilista della quale parla Michelle Hunziker. Non che ci sia da scegliere tra i due mali il minore, ma almeno una parola sullo schifo sessista che va in onda sulla rete per la quale lavora, la bravissima conduttrice svizzera poteva spenderla. Anche perché lei parla di “parole pesanti come macigni dette davanti a tutto il Paese”. E il Grande Fratello va in onda invece solo a Ladispoli e dintorni? Tra l’altro, Michelle è conduttrice di Striscia La Notizia, e in molti ricorderanno alcune ‘storiche battaglie’ del programma che hanno offeso e ferito colleghe (Alessia Marcuzzi, per esempio) o avranno in mente il ruolo affidato, da anni e anni, alle Veline. C’è un sostantivo femminile adatto a definire chi condanna qualcuno e evita di nominare un altro che ha fatto lo stesso. Adesso non mi viene in mente, ma sono certa che, da qui alla fine del pezzo, arriverà. Deve essere la stessa che serve anche ad indicare come, a volte, dietro certe polemiche televisive che diventano ben presto di attualità, si nascondono sordide manovre. Per esempio, caso ovviamente che nulla a che vedere con la Hunziker, nel caso di Sanremo, e lo ha già detto Dagospia, la nomina dei direttori dei Tg sarebbe motore di un mucchio di polemiche ‘altre’. Certe battaglie restano sacrosante, sia chiaro. Ma combattiamole senza ipocrisia. Senza strumentalizzazioni. Evitando di “dar retta a tutti quelli che si indignano un tanto ad hashtag”. Tra le altre che hanno voluto dire la loro sull’argomento Sanremo e conferenza stampa ricordiamo, per esempio, anche Claudia Gerini (aveva presentato una canzone per partecipare in gara, pare e ha scritto un un post poi cancellato). Eccola la parola! Ipocrisia. “C’è molta strada da fare”, ha ragione Michelle. “Magari – conclude nel suo video – questa di Sanremo è l’occasione giusta per vedere valorizzare al meglio le virtù delle otto donne che saranno sul palco”. Lo speriamo. E speriamo che accada anche in tutta la tv italiana.

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