23 trofei nazionali (25 considerando i due scudetti revocati per Calciopoli), 0 trofei internazionali. È la bacheca della Juve negli ultimi 23 anni: risale infatti a inizio ’97 l’ultima coppa internazionale alzata dai bianconeri. Sì, perché il 15 gennaio del 1997 la Juventus di Marcello Lippi, vincitrice della Coppa dei Campioni un anno prima ai rigori contro l’Ajax e dell’Intercontinentale ai danni del River di “Burrito” Ortega un mese prima, si giocava a Parigi l’andata di Supercoppa Europea contro il Psg di Ricardo Gomes. I bianconeri già campioni d’Europa e del mondo affrontano a Parco dei Principi i vincitori della Coppa delle Coppe. Squadra ben lontana dalla parata di stelle attuale, quel Psg, ma con buone individualità: il portiere veterano Bernard Lama, il difensore e futuro allenatore Paul Le Guen, il centrocampista Guerin e poi i brasiliani Rai, fantasista e fratello di Socrates, Leonardo, futuro ds e l’attaccante panamense ex Cagliari Dely Valdes. La Juve è nettamente più forte sulla carta ma deve rinunciare a diversi calciatori importanti acciaccati: dal capitano Conte agli attaccanti Vieri e Boksic fino a Jugovic.

Assenze, campo avverso e posta in gioco tuttavia non creano il minimo grattacapo ai bianconeri di Lippi, che già dopo pochi minuti dimostrano di volersi prendere pure quella coppa… col Psg che per contro pare non volerla: passano 3 minuti e N’Gotty (futuro, nefasto acquisto del Milan) su un calcio piazzato innocuo regala palla a Porrini che la mette dentro. Sarà così per il resto dell’incontro: calcio d’angolo Juve, gol di Padovano per il 2 a 0, nuovo calcio d’angolo e Ciro Ferrara fa il 3 a 0 (secondo gol in una finale europea per il difensore), punizione nei pressi dell’area e Padovano fa il 4 a 0 chiudendo così il primo tempo e di fatto la storia di quell’edizione della Supercoppa. Insomma, una Juve già fortissima si rende conto di giocare contro un Paris Saint Germain che ignora totalmente il concetto di marcatura, a zona o a uomo che sia, coi bianconeri quasi increduli di tanta grazia che regalano un rigore a Rai per il gol della bandiera. Segneranno anche Attilio Lombardo e un giovane Nick Amoruso mandato dentro pochi minuti prima, con la partita che finirà 6 a 1 per i ragazzi di Lippi.

Due settimane più tardi allo stadio “La Favorita” di Palermo sarà naturalmente una formalità, con la squadra famelica del tecnico toscano che però onorerà l’impegno (anche perché pur volendo limitarsi alla sgambata sarebbe stato difficile non vincere con quel Psg). Finirà 3 a 1: doppietta di Del Piero e Vieri per la Juve, solito rigore di Rai per i transalpini (e gran bella partita di Leonardo, unico a mettere in difficoltà la difesa bianconera). Finirà con la corsa sotto i tifosi siciliani festanti (sempre fortissima la componente bianconera sull’isola) e con la Supercoppa alzata da Peruzzi, capitano per quell’occasione vista l’assenza di Antonio Conte infortunato. Peruzzi sarà l’ultimo portiere ad alzare un trofeo europeo in maglia juventina (non volendo considerare la coppa Intertoto del 1999, trofeo che peraltro non si festeggiava, veniva assegnato e basta), quella Juve è stata l’ultima a vincere in Europa: dopo sono arrivati 12 scudetti, 4 Coppe Italia e 7 Supercoppe Italiane…null’altro oltre i confini nazionali, se non le finali perse: cinque, tutte quelle giocate.

Articolo Precedente

San Marino, si indaga sui dirigenti della Federcalcio: hanno compenso da 150mila euro, ma per legge le cariche sono gratuite

next
Articolo Successivo

Craxi e il Torino, De Mita e l’Avellino, Andreotti e la Roma ecc: in La Repubblica nel Pallone l’amore dei politici per il calcio

next