A sei anni dalla chiusura di Malagrotta, la città di Roma avrà di nuovo una discarica all’interno del suo vasto territorio cittadino. È arrivata, dopo settimane di tira e molla e conflitti istituzionali, la tanto attesa fumata bianca nella trattativa infinita fra Regione Lazio e Comune per provare a trovare una soluzione condivisa sull’emergenza rifiuti nella Capitale. Con ogni probabilità – anche se manca l’ufficialità – il sito che indicherà la sindaca Virginia Raggi, con una delibera di Giunta da approvare entro l’anno, sarà nella zona di Tragliatella, frazione formalmente del Comune di Roma ma posizionata all’estremo nord della città, ben fuori dal Grande Raccordo Anulare, a pochi chilometri dal Lago di Bracciano. Confermata, fra le altre cose, la chiusura anticipata al 15 gennaio, del sito di Colleferro, nella Valle del Sacco.

I termini dell’accordo: 18 mesi di alternative – Ancora non è chiaro quanto dovrà essere capiente la nuova discarica, si tratta di un dettaglio che verrà reso noto nei prossimi giorni. Difficilmente la sua capienza sarà inferiore ai 700mila metri cubi. Per realizzare l’impianto, i tecnici capitolini hanno stimato che ci vorranno fra i 18 e i 24 mesi. Qui entra in gioco la Regione Lazio. In questo periodo, per smaltire i rifiuti che non verranno più portati a Colleferro, concorrano tre ipotesi: individuare una discarica temporanea fuori dal Comune di Roma; aumentare la conferenza nelle altre regioni (in testa Abruzzo, Sardegna e Emilia-Romagna); stipulare contratti mirati con stati esteri.

Tre soluzioni che potranno essere anche complementari. Inoltre, la richiesta che i due enti faranno al Consiglio di Ministri sarà quello di approvare un decreto, da approvare il prima possibile, che abbatta i tempi di assegnazione delle varie gare europee. “L’accordo c’è, tutti i punti dell’ordinanza sono stati rispettati, c’è l’impegno di Roma Capitale a indicare la discarica di servizio che serve a Roma e c’è l’impegno della Regione a sostenere il Comune in una fase transitoria affinché si abbiano meno disagi possibili in città”, ha affermato l’assessore ai rifiuti della regione Lazio Massimiliano Valeriani.

Sì alla discarica, via il “sub ambito” di Roma Capitale – Nella caccia all’accordo “win-win”, Campidoglio e Pisana sono riusciti a trovare un accordo che desse loro la possibilità di proclamarsi – almeno di fronte alla cittadinanza – entrambi vincitori. Come? Innanzitutto il nodo sul piano rifiuti regionale, che manca dal 2012. Virginia Raggi in questi mesi non ha mai voluto cedere sulla scelta dell’impianto in deroga, ma il testo ancora deve arrivare in Consiglio regionale. Il Campidoglio, dunque, ha accettato di considerare “approvando” quello già passato in Giunta regionale, a patto che non venga stravolto. Decisione che, a via Cristoforo Colombo, viene considerata invece una vittoria politica.

Al contrario, la Regione Lazio ha accettato di escludere la realizzazione del sito temporaneo nel Comune di Roma, facendo esultare i residenti dei municipio IV e IX, interessati da una possibile discarica nella zona del Divino Amore. “Ai cittadini romani diciamo che non ci sarà alcun sito provvisorio all’interno della città di Roma”, ha affermato il capogruppo M5s in Comune, Giuliano Pacetti. La Regione si e’ anche impegnata a eliminare dal piano rifiuti in cosiddetto “sub-ato”, che avrebbe costretto Roma a costruire nuovi tmb e impianti di compostaggio esclusivamente nel territorio comunale.

Cento milioni per il piano di Ama, a rischio il municipio XIV – Ora la palla passa ad Ama, che verosimilmente dovrà realizzare la discarica a Tragliatella. La cava già c’è, anche se i comitati locali sono sul piede di guerra per la presenza, a poche centinaia di metri, di un complesso abitativo piuttosto corposo. Inoltre, il sito non piace ai vari consiglieri regionali e sindaci dei comuni limitrofi, da Fiumicino, Cerveteri, Ladispoli fino a Anguillara e Bracciano. Nel maxi-emendamento di giunta alla delibera di bilancio capitolino in discussione in questi giorni in Assemblea Capitolina, è stata inserita una voce che assegna 100 milioni di euro “ai piani industriali delle partecipate”.

I fondi non sono stati indicati direttamente ad Ama, la società capitolina dei rifiuti, per evitare l’automatico aumento della tariffa rifiuti. Il prossimo passo, che la maggioranza pentastellata ha chiesto al presidente Stefano Zaghis, è di eliminare il progetto di un nuovo termovalorizzatore dalla bozza del piano rifiuti. “L’accordo è buono, vince la città”, ha dichiarato il capogruppo capitolino del Pd, Giulio Pelonzi. Ad essere fortemente scontenti, però, sono i consiglieri del municipio XIV, su cui insiste l’area scelta per la discarica, con il presidente Alfredo Campagna che in queste ore rischia la sfiducia.

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