Ha filmato la fidanzata a sua insaputa durante una videochiamata erotica e ha fatto girare il video tra gli amici che, a loro volta, lo hanno inviato ad altri. Uno studente 15enne di Napoli è indagato dalla procura dei minori con l’accusa di “revenge porn“, reato introdotto a luglio scorso con il “codice rosso” e istituito per punire chi diffonde un video privato sessualmente esplicito a scopi vendicativi e senza il consenso della persona.

Secondo le indagini condotte dal pm Ugo Miraglia del Giudice, il fatto risale a qualche settimana fa quando il giovane ha registrato il contenuto della videochiamata e poi lo ha diffuso sul web. Il video in poco tempo è finito sui siti porno e ha ottenuto molte visualizzazioni. La ragazza si è accorta del video solo qualche giorno dopo, quando la coppia si era già lasciata. Così è scattata la denuncia per il 15enne a cui gli inquirenti hanno sequestrato il cellulare. Il ragazzo, tramite l’avvocato, si è difeso dicendo di non sapere “come sia possibile che il video sia stato diffuso”.

Secondo la nuova legge che ha istituito il revenge porn, chi commette il reato è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5mila a 15mila euro. Se il reato è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa, sono da considerarsi aggravanti.

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