Botta e risposta serrato a “Otto e Mezzo”, su La7, tra la conduttrice della trasmissione, Lilli Gruber, e il vicedirettore de La Verità, Francesco Borgonovo, sulle Sardine e sulle loro mobilitazioni.
Il giornalista accusa i giovani manifestanti di non avere valori di spessore, se non la protesta contro Salvini.
Immediata la replica di Lilli Gruber, che obietta: “Nel frattempo, comunque, riempiono le piazze italiane, quindi qualche cosa ci sarà”.
Anche Salvini riempie le piazze“, ribatte Borgonovo.
“Sì, ma dove ci sono le Sardine, lui sta chiuso in qualche luogo pubblico“, risponde la conduttrice.

Il battibecco si replica quando Borgonovo, nel criticare le Sardine, si rivolge all’attivista di Firenze, Matilde Sparacino, chiamandola ‘la signorina’. Gruber lascia che il giornalista concluda il suo intervento e lo bacchetta, ricordandogli nome e cognome della giovane ospite.
Borgonovo controbatte: “E’ una signorina, non è offensivo. E’ italiano“.
Sì, e allora tu sei un signorino“, chiosa Gruber.

La polemica prosegue quando Borgonovo afferma che alcuni commentatori delle pagine ufficiali delle Sardine hanno insultato Salvini, tacciandolo di fascismo e raffigurandolo in vignette di impiccagioni o a testa in giù: “Insomma, mi sembra che i toni siano sempre quelli”.
“Sì, sono sempre quelli della Lega di Salvini – puntualizza la giornalista – perché sui profili social ufficiali di Salvini ne abbiamo viste e ne leggiamo di tutti i colori“.

Lo scontro finale esplode quando Massimiliano Tarantino, direttore Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, ricorda tutti gli insulti rivolti dai seguaci di Salvini a Carola Rackete e la mancata presa di distanze di Salvini, all’epoca ministro e vicepresidente del Consiglio, definendo quel momento come “uno dei più bassi della politica italiana”.
Gruber sottolinea: “Ricordiamo anche che allora il ministro dell’Interno, nonché vicepremier, Salvini definì Carola Rackete ‘zecca’“.
Insorge Borgonovo: “Restando alla signorina Rackete, che è indagata, lei non avrebbe dovuto speronare le navi militari italiane per entrare in un porto. Io comunque non mi scandalizzo per i toni di una parte o dell’altra”.
“Io invece mi scandalizzo – ribatte la giornalista – e continuerò a scandalizzarmi”.
“Lei però resta indagata”, ribadisce Borgonovo.
E la conduttrice gli ricorda: ‘Zecca’ era la parola che veniva utilizzata dai nazisti per definire gli ebrei. Quindi, vogliamo dire che quella di Salvini fu una espressione infelice? Punto”.
“Penso che il senso fosse molto diverso”, obietta il giornalista.
“Non mi interessa il senso, ma le parole – replica Gruber – Le parole hanno un senso e sono pietre, come si suol dire”.

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