La discussione intorno al fondo salva-Stati “è scoppiata solo in Italia per motivi meta-economici” ma “preoccuparci oggi come se dovessimo ricorrere al Mes (meccanismo europeo di stabilità, ndr) non sta né in cielo né in terra”. Fabio Panetta, direttore generale di Banca d’Italia, alla Festa del Foglio critica la polemica sollevata all’improvviso qualche giorno fa da Matteo Salvini e Giorgia Meloni sulla discussa riforma del meccanismo di stabilità. “Un Paese – spiega Panetta – entra in condizione di sofferenza e di crisi quando non riesce più a finanziarsi sul mercato, come la Grecia. L’Italia questo problema non ce l’ha“. Invita alla calma anche il capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane: “Questa riforma non suggerisce in nessun modo alcuna forma di automatismo sulla ristrutturazione del debito”, ha sottolineato a Sky TG24 Economia.

Il governo non ha ancora deciso come intende muoversi in vista del vertice Ue del 13 dicembre quando la revisione del fondo salva-Stati dovrebbe ottenere il via libera definitivo dai Paesi dell’Eurozona. Il premier Giuseppe Conte riferirà in Parlamento il 10 dicembre: dovrà rendere conto dei progressi nella trattativa e della posizione che il governo italiano terrà di fronte alla riforma. Anche oggi Matteo Salvini è tornato all’attacco: “Se Giuseppi sei collegato, basta che tu dica ‘No, non firmerò mai questo trattato, non avrà mai il mio sostegno e dell’Italia’. Basta, fine e la smettiamo qua. Invece il silenzio dei colpevoli, non degli innocenti. Qualcuno che ha la coscienza sporca”, ha detto in una diretta Facebook.

Gentiloni: “Smettiamola di farci del male. Conseguenze sui mercati”
“Alla fine si dimostrerà che è solo una tempesta in un bicchier d’acqua” e “Salvini si commenta da solo e dimostra che quelli che avevano creduto a una sua conversione pragmatica e europeista si erano sbagliati”, commenta invece Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, intervenendo a Firenze alla Festa del Foglio. È presente anche il Commissario europeo per gli affari economici, Paolo Gentiloni, che ammonisce: “Dovremmo smetterla di farci del male da soli perché poi ci sono conseguenze sui mercati“. L’accordo sul Mes “è frutto di una trattativa più che accettabile fatta dal governo gialloverde e condivido questa discussione rispetto al piano tecnico”, ma non “quando viene tradotta in politica che la trasforma in una Caporetto per il nostro paese”. “Fa bene Gualteri a difendere quell’accordo – aggiunge l’ex premier Gentiloni – E’ singolare che chi come Salvini di quel Governo ha fatto parte, lo attacchi. Fa parte di una serie di azioni contro la Ue di cui dobbiamo essere molto preoccupati“.

Panetta: “Nominiamo presidente Mes un italiano”
“L’Italia non è il paese più indebitato d’Europa, ha difficoltà, ma ci sono Paesi che hanno un debito simile al nostro, altri più elevato“, dice Panetta a Firenze, stigmatizzando gli scenari apocalittici paventati dalle opposizioni. “Il trattato nella sua forma attuale è molto simile alla sua forma precedente” che “opera ormai da dieci anni”, “tutta questa agitazione personalmente non l’ho capita“, prosegue il direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni. “Ci sono modifiche tecniche su clausole da inserire nei titoli di Stato di nuova emissione – prosegue Panetta – ma per noi non cambia nulla. Quello che c’è nel precedente meccanismo lo troviamo adesso, cose negative per noi non ci sono” perché “vi è stata una lunga discussione se modificare o no alcune norme, e c’era una spinta a modificare alcune norme in modo a noi non favorevole, cosa che è stata evitata“. Il direttore generale di Bankitalia avanza anche una proposta: “Attualmente il presidente del meccanismo di stabilità è un economista tedesco, Klaus Regling, che però tra un paio di anni scade: bene, candidiamo uno dei nostri valenti ex ministri o personalità italiana di alto livello anche europeo per essere certi che non ci sia un abuso di quel meccanismo”.

Lane: “Ristrutturazione debito si riferisce a scenari estremi”
A Sky TG24 Economia Philip Lane ricorda invece che “nel Meccanismo Europeo di Stabilità sono rappresentati tutti gli stati membri. Penso che – prosegue il capo economista della Bce – a rigor di logica, escludere al cento per cento, qualsiasi siano le circostanze, un’analisi sulla sostenibilità del debito non sia plausibile“. Ma, sottolinea Lane, “in ogni modo credo che tutti comprendano che si tratta davvero di una situazione molto estrema. Credo che possano presentarsi molte situazioni, come abbiamo visto nel caso dell’Irlanda, in cui il denaro del Mes è stato reso disponibile senza nessuna ristrutturazione. Sappiamo che c’è una vasta zona grigia, una zona in cui, se si può accedere ai finanziamenti del Mes, il debito è pienamente sostenibile“. “Penso davvero che la questione della ristrutturazione del debito si riferisca solo a scenari estremi”, conclude Lane.

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