GLE: è con queste tre lettere che Mercedes chiama lo sport utility di alta gamma. La nomenclatura era stata cambiata in concomitanza del restyling del 2015, mentre l’ultima edizione ha introdotto nuovi contenuti che confermano, tanto nelle forme quanto nella sostanza, l’impostazione da suv premium del veicolo. I numeri sono tutti al rialzo: +10,5 cm di lunghezza (492 cm) e + 8 cm di passo (299 cm), quasi tutti a favore di una maggiore abitabilità dei sedili posteriori (quasi 7 centimetri in più dedicati alle gambe dei passeggeri).

Le nuove linee hanno permesso un netto miglioramento del coefficiente di penetrazione aerodinamica (ora il Cx è di 0,29). Ne risulta un’auto ancora più efficiente e silenziosa alle andature sostenute, dove i fruscii sono ridotti al minimo e ci si può far coccolare da accessori come i sedili massaggianti.

Sempre nell’ottica di migliorare l’efficienza, tutte le motorizzazioni sono state aggiornate e la gamma diesel, la più importante per le vendite italiane, è stata attualizzata con propulsori Euro 6Dtemp, già pronti per le future omologazioni RDE di secondo livello. Molto interessante l’opzione Plug-In Hybrid diesel su GLE 350de, che accoppia il 4 cilindri turbodiesel da 194 Cv ad un propulsore elettrico da 100 Cv (per un totale di 320 cavalli).

Con la plug-in, la batteria da 32kWh garantisce discrete percorrenze in full electric (fino a 100km secondo l’ottimistico ciclo NEDC) e spunti decisi grazie alla propulsione combinata. Non mancano le opzioni più tradizionali, ovvero i turbodiesel da 245 a 340 Cv. Le versioni benzina da 367 e 435 Cv (rispettivamente contraddistinte dalle sigle 450 e 53 AMG) sono ora provviste di omologazione ibrida e dotate di tecnologia “EQBoost”: merito del sistema mild-hybrid che, con l’aiuto del propulsore elettrico da 22 kW, ne riduce sensibilmente i consumi e migliora le prestazioni.

Tutte le motorizzazioni sono associate ad un ottimo cambio a 9 rapporti e al sistema di trazione integrale (di serie su tutte le versioni) che diventa particolarmente performante per le motorizzazioni 6 cilindri, in cui la ripartizione della coppia motrice avviene con controllo elettronico da 0 a 100% tra gli assi anteriore e posteriore.

Salendo a bordo, si ha l’impressione di viaggiare in un salotto: i materiali sono di prima qualità e la cura dei dettagli di altissimo livello. La nuova plancia è dominata dal sistema di bordo “MBUX”, gesibile tramite due monitor da 12,3 pollici in cui la modernità estetica si fonde a contenuti tecnologici di ultima generazione. Comprende l’interessante sistema di navigazione a realtà aumentata, il touch screen e la funzione Gesture Control, mediante cui la strumentazione “prevede” le volontà dell’utente tracciandone i movimenti e predisponendo l’illuminazione dell’abitacolo di conseguenza. Viene introdotto anche il sistema di comandi vocali “Hey Mercedes” che, proprio come avviene sugli smartphone di ultima generazione, diminuisce drasticamente la necessità di interfacciarsi fisicamente con il sistema informatico.

La motorizzazione “entry level” di GLE 300d Premium, oggetto della nostra prova, stupisce positivamente per le sue prestazioni. I 245 Cv del propulsore diesel muovono con decisione la mole imponente del veicolo, anche grazie alla perfetta rapportatura del cambio, che ne esalta coppia e potenza.

Il controllo dell’assetto è tecnologicamente notevole: le sospensioni attive indipendenti sono capaci di gestire il rollio della vettura e adattarsi al fondo stradale in maniera predittiva, con uno scanner che analizza in continuo la strada. Il setup è decisamente affilato e premia la reattività del telaio a scapito di comfort e filtraggio delle asperità.

La Mercedes GLE è disponibile in tre allestimenti: Executive, Sport e Premium (che comprende cerchi da 20 pollici, sospensioni attive e interni in vera pelle) sia in versione a 5 che a 7 posti. I prezzi partono da 69.153 € per la versione 4 cilindri diesel 300d per arrivare a 92.406€ della 53 AMG. Non mancano accessori dedicati ai clienti più esigenti, come i cerchi in lega da 22”, il sistema audio ad alta fedeltà “Burmester” o il pacchetto off-road (2.318€), che comprende marce ridotte ed un setup dedicato.

Articolo Precedente

Opel Corsa, la prova de Il Fatto.it – La citycar poliglotta – FOTO

next
Articolo Successivo

Peugeot 2008, la prova de Il Fatto.it – Il Leone alza le ruote e graffia – FOTO

next