Scintille a 24 Mattino (Radio24) tra la senatrice del M5s, Barbara Lezzi, e i conduttori della trasmissione radiofonica, Maria Latella e Simone Spetia, sul caso ex Ilva e sul ritiro di ArcelorMittal.
L’ex ministro per il Sud riepiloga le ragioni della decisione assunta dalla società franco-lussemburghese: “Lo ha ammesso la stessa ArcelorMittal nel ricorso presentato al Tribunale di Milano: di fatto, è incappata in diverse difficoltà e non riesce a produrre quanto aveva promesso e preventivato. E come si deve produrre? Ignorando i numeri di incidenza delle malattie e di morte, così com’è stato scritto dalla Procura di Taranto?”.

Uno dei conduttori, Simone Spetia, obietta: “Ma c’era un piano di risanamento ambientale e quindi l’obiettivo era produrre, rimettendo a posto le cose e facendo sì che la fabbrica non inquinasse più. Come sappiamo, succede anche in altri luoghi di Europa”.
Lezzi spiega che lo scudo penale non c’entra: “In questi giorni è stato preso come pretesto, facendo una grandissima confusione. In Italia, che, grazie a Dio, è un Paese civile, nessuno paga per colpe altrui. Nessuno. Quindi, ArcelorMittal non è tenuta a pagare per quanto hanno eventualmente commesso i Riva e i gestori precedenti di Ilva. Quando si parla di scudo penale, ci si riferisce al futuro e al presente. In Italia esiste il Decreto Legislativo 231/2001, che regola le responsabilità degli amministratori, i quali sono ampiamente tutelati – continua – Lo scudo penale, peraltro, è stato rifiutato da ArcelorMittal anche dopo l’offerta del presidente Conte, perché per la società non è quello il problema. La questione è che, se non si riesce a osservare il piano industriale, non si può rispettare il piano di risanamento ambientale, che prevede dei costi, ovviamente correlati alla produzione. Se io non produco e non incasso, non ho i soldi per fare il piano ambientale. E’ un paradigma molto semplice”.
Spetia ribadisce: “Mi scusi, ma su questa cosa dello scudo penale non possiamo travisare“.
Lezzi non ci sta: “No, io non sto travisando assolutamente nulla. Non mi dica che sto travisando perché partiamo male“.
“Abbia pazienza”, ripete il giornalista.
“Abbia pazienza anche lei però – ribatte Lezzi – perché io non sto travisando assolutamente nulla”.

Interviene Maria Latella, che osserva: “Vorrei invitare la senatrice Lezzi a non trasformare questa intervista in un pretesto per un conflitto. Non la buttiamo sul conflitto”.
“E’ esattamente quello che voglio: non creare un conflitto – rilancia la senatrice pentastellata – Io sono molto tranquilla. L’importante è che non diciate che io sto travisando, perché questo è alimentare un conflitto che io non voglio”.
Tornata la calma, Spetia torna sullo scudo penale: “Nel momento in cui tu stai inquinando per una colpa precedente non tua, lo scudo penale serve a tutelarti, in modo che non ti ritrovi qualcuno che fa una denuncia da un magistrato, il quale, a sua volta, ti sequestra degli impianti”.
“Questo lo dice lei e capisco benissimo la sua interpretazione- insorge l’ex ministro – Io invece dico un’altra cosa: nel codice penale esiste l’art.51, secondo cui non sono punibili coloro che eseguono un ordine legittimo della pubblica autorità (in questo caso, il piano ambientale, che è un decreto del presidente del Consiglio). Questo vale anche per tutte le altre imprese italiane, che stanno attuando un piano ambientale e che sono tutelate dall’art.51 del codice penale“.
Latella cerca di obiettare: “Mi scusi, ma non parli solo lei. Che ci stiamo a fare altrimenti? Le lasciamo il microfono aperto e parla solo lei”.
“No, no, stia tranquilla”, replica Lezzi.
“Io sono tranquillissima”, ribatte Latella.

La polemica prosegue ancora per altri minuti sulla rinuncia dei commissari straordinari allo scudo penale e raggiunge un nuovo clou quando Spetia chiede a Lezzi: “Ma con tutto quello che è successo negli ultimi tre anni, quale imprenditore parteciperebbe a una gara per Ilva? Lei capisce che si è creata una situazione complessa anche sul piano dell’immagine a livello internazionale“.
“Mi scusi, ma a proposito di cosa? – controbatte Lezzi – Lei mi sta tornando nuovamente sullo scudo penale? C’è l’altoforno in cui è morta una persona. E questo sarebbe un Paese serio? Secondo lei, è un Paese serio quello che concede a chiunque di lavorare al di sopra della legge dello Stato italiano? E’ un Paese serio quello che permette che un ragazzo di 35 anni diventi una torcia umana?“.
Nel finale della trasmissione, Spetia porge le sue scuse alla senatrice: “Mi scuso per l’espressione infelice del ‘travisare’. Ho sbagliato e lo ammetto“.

Articolo Precedente

Ex Ilva, i commissari al Tribunale di Milano: “Assenza scudo non concede il recesso”. Italia Viva presenta emendamento per reinserirlo

next
Articolo Successivo

Ex Ilva, Gualtieri: “Nazionalizzare è pericolosa illusione. Manovra? Da migliorare il 5% delle misure”

next