Sarà il 23 maggio il giorno del duello tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Le due leader si confronteranno nel salotto di Porta a Porta, con la moderazione di Bruno Vespa, quindici giorni prima dell’apertura delle urne per le Europee, in programma l’8 e il 9 giugno. Sarà quindi la Rai a ospitare il faccia a faccia tra la presidente del Consiglio e la segretaria del Pd, con Vespa che l’ha spuntata su Enrico Mentana, l’altro candidato a condurre il confronto su La7.

Non sono state prese in considerazione, invece, le opzioni Mediaset e Sky. Da mesi gli staff di Meloni e Schlein erano in contatto per definire il “salotto” che avrebbe ospitato il ‘duello’. Dal Pd spiegano che è stata una condizione non negoziabile da parte dello staff di Meloni: “Da presidente del Consiglio ha chiesto di farlo in Rai e non ha preso in considerazione altre proposte”, si riferisce. E in particolare, si spiega, la scelta di Palazzo Chigi è stata per il salotto di Vespa. “Andiamo sul terreno più difficile, giochiamo fuori casa. Ma lo concepiamo come un momento importante di chiarezza” per i cittadini che “dopo un anno e mezzo di governo Meloni non stanno meglio e non hanno prospettive migliori”.

Del resto, ricordano i suoi, “Schlein aveva detto ‘dove vuole, non ci tiriamo indietro, lo facciamo in ogni caso’. Il tema non è la rete, il punto è che questo sarà un momento di chiarezza e trasparenza per i cittadini. Un momento in cui la leader dell’opposizione si confronta con la presidente del Consiglio sui programmi e sulle proposte”. Almeno, sottolineano dal Pd, “questa è la nostra intenzione”. Insomma, “sarà un confronto tra due visioni della politica alternative”. Quanto alle regole d’ingaggio, ovvero numero di domande, minutaggio e via dicendo, ci sarà un nuovo incontro a breve: “O domani o nei prossimi giorni”. Ma in studio ci saranno solo Vespa con Meloni e Schlein senza altri ospiti? “Faremo il punto anche su questo”, dicono dal Pd.

All’annuncio del confronto è insorto il M5s: “Il confronto a due rischia di violare pesantemente la par condicio. Non è consentito a nessuno, e alla tv pubblica in particolare, prestarsi a quello che è a tutti gli effetti un escamotage per forzare le regole del gioco in vista delle Europee. Siamo alla vigilia di elezioni dove la dinamica maggioranza-opposizione non esiste, perché ciascuna forza politica va per conto suo. Ancora non c’è il premierato, per fortuna, e la Rai non può far finta che lo scontro sia solo a due né Meloni può scegliersi l’avversario a suo piacimento”, ha detto il capogruppo M5S in commissione di Vigilanza Rai, Dario Carotenuto.

“Chiediamo che non solo al Movimento 5 stelle e a Giuseppe Conte, ma ai leader di tutte le forze politiche venga riservato un trattamento analogo, con esattamente gli stessi tempi e le medesime fasce orarie e di ascolti – ha continuato – È un punto su cui è necessario che ci siano delle ampie e certe rassicurazioni, con specifica programmazione comunicata prima della data in cui la Rai ha programmato il confronto tra Meloni e Schlein”.

Finora l’unica certezza era che il confronto si sarebbe tenuto prima delle elezioni che eleggeranno i nuovi eurodeputati. Tra le candidate e i candidati in corsa ci saranno anche la leader di Fdi e la segretaria dem. La prima ha annunciato la sua candidatura trasformandola in una sorta di referendum su sé stessa con il claim “scrivi Giorgia, annunciato durante la convention del partito a Pescara nell’ultimo week end di aprile. Anche Schlein sarà in campo nelle liste dem: il suo nome, come ha spiegato la stessa segretaria, non comparirà invece nel simbolo del partito. Una decisione presa dalla stessa Schlein dopo una riflessione interna alla segretaria aperta dal suo vice Stefano Bonaccini.

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