Azadî in curdo significa libertà. È una di quelle belle parole che potremmo incontrare fra le rime di un poeta persiano e che invece campeggia sull’avambraccio di un ragazzo dai capelli corti e la barba ispida. Il suo nome è Deniz Naki e nella sua vita ci sono tante cose. Ci sono due genitori che fuggono dalla Turchia e trovano riparo in Germania. Ci sono il calcio e una discreta carriera tra Bundesliga e Süper Lig. Ci sono i tifosi e gli avversari. Ma ci sono anche l’Isis, il Pkk e le bombe su Afrin. Ci sono una squalifica a vita e un attentato in autostrada rimediati per aver parlato troppo, per essersi schierato apertamente contro Erdogan e contro il governo turco senza mai ritrattare, anzi. Questa è la storia di Deniz Naki, il calciatore curdo che combatte per la libertà.
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