Azadî in curdo significa libertà. È una di quelle belle parole che potremmo incontrare fra le rime di un poeta persiano e che invece campeggia sull’avambraccio di un ragazzo dai capelli corti e la barba ispida. Il suo nome è Deniz Naki e nella sua vita ci sono tante cose. Ci sono due genitori che fuggono dalla Turchia e trovano riparo in Germania. Ci sono il calcio e una discreta carriera tra Bundesliga e Süper Lig. Ci sono i tifosi e gli avversari. Ma ci sono anche l’Isis, il Pkk e le bombe su Afrin. Ci sono una squalifica a vita e un attentato in autostrada rimediati per aver parlato troppo, per essersi schierato apertamente contro Erdogan e contro il governo turco senza mai ritrattare, anzi. Questa è la storia di Deniz Naki, il calciatore curdo che combatte per la libertà.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez