“Renzi alla Leopolda dice che vuole replicare il progetto di Macron? Non penso che lui ci creda davvero. Gli serve come elemento segnaletico per dire: ce l’ho con la sinistra, me la voglio levare dalle scatole, sono uno di centro, voglio assorbire quella parte della destra che non si riconosce nel lepenismo e nel salvinismo“. Così a Piazzapulita (La7) il deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, commenta il progetto politico annunciato da leader di Italia Viva, Matteo Renzi, all’ultima Leopolda.

“C’è però un particolare, che Renzi non può non conoscere – puntualizza Bersani – Macron è nel mainstream dello Stato francese. E’ filosofo, è finanziere, ha fatto l’École nationale d’administration (ENA), è stato ministro dell’Economia, è stato banchiere. E’ quella roba lì. Macron, inoltre, è in una situazione di presidenzialismo e di maggioritario. Quello di Renzi, invece, è un segnale per configurare quello che vuole veramente fare. Ed era la cosa che voleva fare anche quando era nel Pd: voleva tagliare i ponti con ogni simbolo della sinistra e voleva fare un partito personale, tanto è vero che la Fondazione Open sosteneva le iniziative politiche di Renzi, tra cui la Leopolda, caso unico nella storia. E voleva portare quel partito a essere un partito di centro, che diceva che i sindacati erano quelli che mettevano i gettoni nell’iPhone“.

L’ex segretario dem continua: “Non essendo riuscito in questo progetto col Pd, Renzi sta facendo la stessa cosa in una roba sua. Ma c’è un particolare: in Italia non c’è una storia di destra liberale e il massimo di destra liberale negli ultimi 30 anni l’abbiamo avuto da Berlusconi, un monopolista concessionario. Via anche quella, uno che pensa di andare al centro si trova a destra a dire ‘No tasse’ e non ‘No evasione fiscale’“.

Riguardo al contributo decisivo di Renzi alla formazione del governo giallorosso, Bersani ammonisce la stampa: “Ci sono anche le mosche cocchiere, come ricordavano Fedro e La Fontaine. Quando uno dice che ha voluto fare lui questo governo, mi sembra che tutti gli credano. E nessuno gli dice: ‘Scusa, ma come mai una settimana prima li avresti ammazzati?’. Non è che forse invece percepiva che succedeva? Non è che, siccome lui dice che ha la bacchetta magica, tutti devono dire che Renzi ha la bacchetta magica. In realtà, questo qui ha capito che succedeva“.

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