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Marina Giulia Cavalli, l’attrice di “Un posto al sole”: “Parlato con mia figlia morta attraverso la moglie di Franco Gatti”

L'attrice ha spiegato a "Live Non è la D'Urso" che è riuscita a parlare di nuovo con lei grazie all'aiuto di Stefania, la moglie dell'ex dei Ricchi e Poveri Franco Gatti, e alla tecnica della scrittura automatica

di F. Q.

L’attrice di Un Posto al Sole Marina Giulia Cavalli è stata ospite di “Live Non è la D’Urso” dove è tornata a parlare della perdita della figlia Arianna, morta a 21 anni per una leucemia, spiegando che è riuscita a parlare di nuovo con lei grazie all’aiuto di Stefania, la moglie dell’ex dei Ricchi e Poveri Franco Gatti, e alla tecnica della scrittura automatica. Proprio grazie a questo sistema, anche lei e Gatti infatti, riescono a parlare con il figlio Alessio, scomparso anche lui giovanissimo a causa di un incidente stradale.

“Voglio dare un messaggio di speranza e sostegno, perché i nostri cari sono presenti – ha detto Marina Giulia Cavalli -. Mi dispiace che questi argomenti vengano trattati con violenza come state facendo in studio. I nostri figli ci parlano di amore, di aiutare gli altri. Non c’è nessuno che ci può aiutare se non i nostri figli. Mi spiace perché Stefania non è riuscita a finire quello che ha detto, il figlio ha lasciato spazio per dare sollievo alle altre mamme. Non si parla di raggiri, lo fa gratuitamente. Ho cercato una psicoterapeuta che facesse regressione alle vite precedenti. Quando sono andata da lei, mi ha consigliato di provare la scrittura automatica. Per 8 mesi ho avuto l’immensa gioia di parlare di nuovo con Arianna. Dopo un periodo questa scrittura si è fermata e ho incontrato Stefania”, ha raccontato l’attrice rivolgendosi agli altri ospiti in studio che la contestavano.

La moglie di Franco dei Ricchi e Poveri ha spiegato che il suo è un dono che le consente di entrare in contatto con prima con il figlio scomparso, poi anche con Arianna. “Prima mi capitava molto più spesso. Adesso si sta diradando – ha detto Stefania -. Quando canalizzo mio figlio di solito è di notte. Ogni tanto mi giro dall’altra parte, poi avverto questa forza irrefrenabile che mi spinge ad alzarmi dal letto. Quando scrivo non sono cosciente. Adesso gli incontri si stanno diradando perché mio figlio in un messaggio mi ha scritto che avrei potuto cominciare a camminare con le mie gambe. Ho cominciato a fare scrittura automatica da molto prima che lui morisse. Sono circa 30 anni che tratto questi argomenti“.

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