Dalla villa di Ibiza a una cantina nel centro di Vienna. La parabola discendente di Heinz Christian Strache termina con l’annuncio del suo addio alla politica. L’ex leader della ultradestra austriaca Fpö ha abbandonato il partito. “Non voglio che mia moglie soffra un secondo in più”, ha detto durante la conferenza stampa convocata in un wine-bar vicino alla sede viennese della Fpö. Dopo lo scandalo Ibiza-gate scoppiato nel maggio scorso, quando è stato diffuso un video del 2017 in cui viene ripreso mentre promette appalti e compiacenza a una sedicente oligarca russa durante un party in una villa sull’isola spagnola, Strache si era dimesso da vicecancelliere e leader della Fpö, rimanendo defilato ma ancora in gioco. È servito un altro scandalo – le presunte spese pazze da 42mila euro messe a carico del partito su cui è in corso un’inchiesta – e il flop alle elezioni per convincere Strache a farsi da parte.

“Per lealtà nei confronti dei miei sostenitori, è essenziale che io eviti ogni ulteriore danno al Partito della libertà e impedisca divisioni interni”, ha detto Strache. Ha giocato d’anticipo, per evitare un’espulsione dal partito che pareva imminente dopo la sconfitta alle urne, dove l’ultradestra ha raccolto appena il 16% dei consensi, con un calo di 10 punti percentuali rispetto al 2017, soprattutto per colpa di quel video da Ibiza. Finisce così un’era: Strache aveva assunto la guida del partito nel 2005, quando la Fpö era in una profonda crisi e i sondaggi la davano addirittura al 3%, ovvero sotto la soglia di sbarramento. È seguita una lunga ascesa e – prima dell’arrivo del giovane popolare Sebastian Kurz sulla scena politica – il partito di ultradestra era addirittura in testa nei sondaggi. La stampa austriaca ipotizza comunque che Strache possa avere un piano B, visto che ieri è stato registrato l’indirizzo internet “liste-strache.at“, che fa pensare a una sua candidatura alle comunali a Vienna nel 2020.

Sullo sfondo della decisioni di Strache c’è però soprattutto la nuova inchiesta aperta dalla procura di Vienna sulle spese di Strache. L’ex leader ha ribadito che si tratte di “calunnie” rese pubbliche dagli oppositori dell’ultradestra, poco prima del voto. “Sono convinto che alla fine sarà possibile scoprire tutto quello che è successo negli ultimi mesi”, ha dichiarato. Nel partito però era già stato isolato per lo scandalo Ibiza: al di là delle difese di comodo in pubblico, il suo successore Norbert Hofer non ha più voluto riallacciare i contatti con Strache, perfetto come capro espiatorio per tutta la per tutta la Fpö.

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