Si apre all’insegna del terrore il primo turno delle presidenziali in Afghanistan, che vede opposti il presidente uscente Ashraf Ghani e il capo dell’esecutivo Abdullah Abdullah. Dopo settimane costellate di attentati firmati dai talebani con l’intento dichiarato di far saltare le elezioni, attacchi sono stati registrati all’apertura dei seggi in diverse zone del Paese. Almeno due le vittime, 17 i feriti.

Una bomba è esplosa in una scuola nel distretto di Sorkh Rod, nella provincia orientale di Nangarhar, costando la vita ad almeno una persona e provocando il ferimento di altre tre. Il bilancio dell’attacco è stato confermato all’agenzia Dpa dal consigliere provinciale Sohrab Qaderi. Un’altra esplosione è avvenuta a Kandahar all’interno di una moschea, usata per le operazioni di voto. Qui, secondo la polizia, si contano 14 feriti, compreso un agente.

Attacchi con razzi nella provincia settentrionale di Kunduz sono costati la vita ad almeno un osservatore impegnato a monitorare il processo elettorale, come confermato dai consiglieri provinciali Ghulam Rabbani Rabbani e Mawlawi Abdullah. “Gli attacchi – ha detto Rabani – servono a spaventare la gente e farla restare a casa”, aggiungendo di avere l’impressione che l’affluenza alle urne a Kunduz potrebbe di conseguenza essere bassa.

Il Pakistan ha deciso di aprire il suo confine con l’Afghanistan per consentire agli afghani che si trovano nel Paese “di esercitare il loro diritto al voto nell’elezione presidenziale”. Lo ha reso noto in un comunicato il ministero degli Esteri pachistano, spiegando di aver ricevuto una richiesta dal ministero della difesa afghano. Questo malgrado la decisione iniziale di tenerlo chiuso oggi e domani per evitare incursioni di terroristi. Kabul ha spesso accusato il Paese vicino di dare rifugio ai talebani in territorio pashtun pachistano: accusa che Islamabad respinge.

I seggi sono aperti dalle 7 ora locale (le 4.30 in Italia). Le operazioni di voto termineranno alle ore 15 (le 12:30 italiane). Sono circa 9,5 milioni le persone chiamate alla consultazione elettorale. Quasi cinquemila sedi elettorali sono state istituite in scuole, moschee e complessi ospedalieri in tutto il Paese, con un dispiegamento di oltre settantamila uomini delle forze di sicurezza.

I risultati ufficiali del voto di oggi non saranno noti per diverse settimane, ma molti temono che un’altra crisi politica possa spezzare la già fragile democrazia del Paese. Il governo afghano ha deciso di utilizzare per le elezioni odierne un sofisticato sistema di identificazione biometrica degli elettori che include il riconoscimento di impronte digitali, occhi e viso, progettato per impedire alle persone di votare più volte o di votare al posto degli altri.

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