L’ecosostenibilità è di grande attualità, e grandi aziende come Amazon e Google non sono le uniche a investire nelle energie rinnovabili per ridurre le emissioni di CO2. L’ultima in ordine di tempo a investire in questo senso è Ikea, che ha annunciato che dal 2030 “produrrà più energia” di quanta ne consumerà. La nota azienda svedese scrive nella nota ufficiale che è consapevole del fatto che “la responsabilità di IKEA si estende lungo l’intero ciclo di vita dei nostri prodotti, dall’estrazione di materiali, dai negozi e dai punti di contatto in cui incontriamo i nostri clienti, all’utilizzo e alla fine della vita dei nostri prodotti”.

Per questo l’azienda sta apportando modifiche a tutti i livelli di business per ridurre il più possibile le emissioni. La sua intenzione è “diventare positiva dal punto di vista climatico”. Come? Puntando al 100% sulle energie rinnovabili per l’intero ciclo di vita dei prodotti, dall’estrazione di materiali, fino all’operatività dei negozi.

La strategia è semplice e si chiama “circolarità“: tutti i prodotti saranno progettati sin dall’inizio per essere riproposti, riparati, riutilizzati, rivenduti e riciclati, ogni elemento della catena del valore aziendale sfrutterà solo energia rinnovabile. Invece di “giocare” sulla compensazione del carbonio, l’azienda intente, con l’aiuto di partner, migliorare i modi esistenti e trovarne di nuovi per immagazzinare carbonio attraverso pratiche forestali e agricole.

I propositi si declineranno sempre di più anche nei prodotti, per spingere i clienti a risparmiare energia e generare energia rinnovabile in casa, ad esempio ampliando l’offerta solare per la casa e migliorando ulteriormente la gamma di illuminazione a LED.

Inoltre, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, il gruppo Ingka (che possiede la maggior parte dei negozi Ikea) negli ultimi dieci anni ha investito 2,5 miliardi di euro in parchi eolici, pannelli solari sui tetti dei suoi negozi e magazzini e, più recentemente, nei suoi primi parchi solari fuori sede. È di questa settimana l’annuncio dell’acquisizione di una partecipazione del 49% in due parchi solari statunitensi.

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