Wiko View 3 Pro è uno smartphone che costa circa 250 euro e ha il suo punto di forza nell’autonomia. La dotazione include uno schermo IPS da 6,3 pollici e un comparto fotografico con tre fotocamere posteriori (12 MP + 13 MP + 5 MP) e una fotocamera frontale da 16 MP. Buona la connettività, con il chip NFC per i pagamenti in mobilità, la presa jack per le cuffie, la porta USB di tipo C per la ricarica e la memoria interna espandibile.

Potrebbe essere uno smartphone adatto per chi cerca affidabilità e un grande display con una buona resa, peccato per il prezzo, che è un po’ elevato per quel che offre che rispetto alla concorrenza. Alla stessa cifra si può acquistare il recentissimo Mi A3 di Xiaomi che offre le garanzie di aggiornamento di Android One, oppure Huawei P30 Lite. Inoltre, aggiungendo 29 euro si può avere lo Xiaomi Mi 9T, che ha una piattaforma hardware più recente, soluzioni estetiche più particolari come la fotocamera a scomparsa, un’autonomia altrettanto valida e un comparto fotografico più soddisfacente.

Design

Il rivestimento posteriore del Wiko View3 Pro è realizzato in vetro con la cornice laterale in alluminio. È un salto di qualità rispetto alla generazione precedente, che lo rende più robusto oltre che bello da vedere. Ben riuscita la variante cromatica “Ocean Deep Blue” che abbiamo provato, sono disponibili anche versioni Anthracite Blue e Gold. Come capita spesso con il vetro, trattiene molto le ditate; in compenso in questo caso non è particolarmente scivoloso.

Sul retro sono installati la tripla fotocamera e il lettore di impronte digitali per sbloccare il dispositivo. Quest’ultimo ha spesso difficoltà nel riconoscere le impronte, tanto che nella maggior parte dei casi abbiamo preferito inserire il codice di sblocco o sfruttare il riconoscimento del volto, ammesso che le condizioni di illuminazione lo permettessero.

Nella parte frontale domina il pannello IPS da 6,3 pollici con risoluzione Full-HD+ e rapporto di forma in 19,5:9. È un buon pannello, con colori accessi e buona visibilità, che risente poco della luce diretta. Il bordo inferiore è più pronunciato rispetto ai quelli laterali e nella parte superiore spicca il notch a goccia che nasconde la fotocamera frontale da 16 Megapixel e che si può nascondere completamente via software.

Prestazioni e autonomia

La dotazione comprende il processore MediaTek Helio P60 affiancato da 4 o 6 Gigabyte di RAM e da uno spazio di archiviazione di 64 o 128 Gigabyte di memoria interna. Questa configurazione permette al dispositivo di essere veloce quando non è sottoposto a particolari condizioni di stress. Se si chiedono troppe prestazioni contemporanee tende a tentennare. La batteria da 4.000 milli Ampere per ora ci ha permesso di usare il Wiko View3 Pro per 27 ore consecutive. Copre agevolmente l’intera giornata e anche il secondo giorno, con un utilizzo più blando.

Per quanto riguarda l’audio, il singolo altoparlante sul bordo inferiore fornisce una resa del suono è da migliorare, perché risulta poco pulito, e distorto a volume alto.

La connettività include il supporto Dual-SIM, NFC, Bluetooth 4.2, Wi-Fi dual band, porta USB Type-C e le prese jack per le cuffie.

Fotocamera

Il sensore principale da 12 Megapixel è affiancato da un grandangolare da 13 Megapixel e da un terzo sensore da 5 Megapixel responsabile della profondità di campo. Si tratta di un comparto fotografico abbastanza versatile, che fornisce foto apprezzabili con un buon livello di dettaglio, soprattutto utilizzando l’HDR. Il software a volte aumenta il contrasto migliorando il risultato finale. Con poca luce subentra un’importante perdita di dettaglio oltre che del rumore digitale, più evidente se si utilizza il sensore grandangolare. Di giorno, invece, gli scatti grandangolari sono accettabili. Le foto con fondo sfocato, di contro, non sono particolarmente convincenti perché mostrano contorni poco naturali.

Prestazioni simili per la fotocamera anteriore da 16 Megapixel: in diurna i selfie appaiono ricchi di dettagli e con colori naturali. Perdono molto di notte. Il viso è ben illuminato, ma ci sono degli artefatti che riproducono effetti che non corrispondono a realtà. La resa complessiva in notturna è un aspetto su cui bisogna ancora lavorare tanto. Si possono registrare video fino alla risoluzione Full-HD a 30 fotogrammi al secondo. Infine, non ci sono particolari soluzioni software a disposizione della fotocamera: rispondono all’appello l’effetto bokeh (il fondo sfuocato), la ripresa notturna, il Time-Lapse, lo Slow-Motion e lo scatto panoramico.

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