Giovanni Buttarelli, magistrato e Garante europeo della protezione dei dati (Gepd), è morto nella notte tra il 20 e il 21 agosto all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da qualche giorno. È stato tra i più grandi esperti mondiali di diritto delle nuove tecnologie, diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali. Dal 1997 al 2009 aveva ricoperto il ruolo di segretario generale dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali e dal 2009 al 2014, su nomina del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea, aveva assunto la carica di Garante aggiunto presso il Garante europeo della protezione dei dati. Era stato poi nominato Garante europeo della protezione dei dati dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2014 per un mandato di cinque anni, che per poco non ha potuto portare a termine. Dal 1986 Buttarelli era magistrato della Cassazione.

Durante il suo mandato al Gepd ha attivamente contribuito alla promozione dei valori europei dando vita a dibattiti internazionali sulla necessità di un approccio etico alle nuove tecnologie per affrontare con una visione globale le sfide che l’uso dei dati e i meccanismi di disinformazione pongono ogni giorno al funzionamento e alla qualità delle democrazie contemporanee. Recentemente era stato insignito di due prestigiosi premi da parte di organizzazioni internazionali: l’Iapp Privacy Leadership Award e l’Epic International Privacy Champion Award 2019, assegnati a coloro che dimostrano un continuo impegno nel promuovere i diritti fondamentali alla privacy e alla protezione dei dati personali.

L’ex premier Enrico Letta ha commentato così su Twitter la sua scomparsa: “Una notizia che addolora profondamente. Piango la scomparsa di Giovanni Buttarelli garante europeo della Privacy, un italiano che stava facendo uno straordinario lavoro in Europa”

Il presidente e il collegio del Garante per la protezione dei dati personali e tutto il personale hanno pubblicato sul loro sito una nota di cordoglio: “Siamo addolorati dalla tragica perdita di un uomo brillante e visionario, che si è sempre dedicato con passione alla famiglia e al lavoro, servendo fino in fondo la magistratura italiana e l’Unione Europea, e onorandone i valori. La sua passione, visionarietà ed intelligenza – conclude il testo – rappresentano ora e per sempre un’eredità unica e durevole per l’istituzione del Garante europeo e per tutti coloro che sono stati in contatto con lui”.

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