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Fortnite, anche il supercampione vittima dello scherzo del momento: le forze superspeciali Usa gli hanno fatto irruzione in casa con i fucili

Il campioncino americano, di sedici anni, è infatti l’ennesima vittima dello “swatting”. Anonimi aizzatori di terrore chiamano la polizia e denunciano un crimine urgente e sanguinario (un omicidio per esempio) a casa della vittima prescelta, tendenzialmente il rivale online

di Kevin Ben Alì Zinati

E se da un momento all’altro le forze speciali sfondassero la porta ed entrassero in casa con fucili spianati e pistole cariche? Sembra incredibile ma negli Stati Uniti succede sempre più spesso e pochi giorni fa è capitato anche a Kyle Giersdorf, l’adolescente che si è portato a casa 3 milioni di dollari vincendo il campionato mondiale di Fortnite, il videogioco del momento. Succede, sì, ma per scherzo. O meglio, per colpa di uno scherzo che dal 2008 ormai sta diventando sempre più diffuso negli Usa e in Canada tra i videogamer online.

Il campioncino americano, di sedici anni, è infatti l’ennesima vittima dello “swatting”. Anonimi aizzatori di terrore chiamano la polizia e denunciano un crimine urgente e sanguinario (un omicidio per esempio) a casa della vittima prescelta, tendenzialmente il rivale online. Così sul luogo accorre la Swat (da qui il termine swatting) con unità militarizzate, addestrate e pronte a fronteggiare situazioni d’emergenza o di pericolo. Kyle, noto nella comunità online con il nome di Bugha, era live in un round di Fortnite sulla piattaforma video Twitch, dove tra l’altro ha oltre due milioni di follower. Le dirette di solito inquadrano le mani che corrono sulla tastiera e il mouse, la voce del giocatore fuoricampo commenta il gioco e interagisce con gli altri gamer collegati mentre a lato resta vivo lo spazio della live chat. All’improvviso Bugha si è tolto le cuffie e ha abbandonato la partita (qui il video https://clips.twitch.tv/PrettyBelovedBananaWholeWheat).

Dopo qualche minuto è tornato online e ha annunciato di essere stato “swatted”. A casa di Kyle, infatti, non c’erano cadaveri o criminali trincerati dietro al divano in attesa di un riscatto. Si è trattato soltanto di uno scherzo per il quale si è trovato alla porta una squadra di agenti speciali e a causa di cui, ha detto, per poco non se l’è “fatta letteralmente addosso”. Una burla che poteva anche avere conseguenze diverse e peggiori.

Nel 2017 infatti, il ventottenne Andrew Finch è rimasto ucciso sotto i colpi di un’arma di un agente della polizia americana. La Swat era arrivata per una segnalazione urgente, lui avrebbe commesso un movimento che è stato giudicato sospetto e gli agenti hanno fatto fuoco, uccidendolo. Si è poi scoperto che faceva tutto parte di uno scherzo di “Swatting” ideato da altri gamer e messo in atto da un ventiseienne, Tyler R. Barriss, considerato un vero esperto di swatting e recentemente è stato da poco condannato a 20 anni di carcere. Al momento lo swatting è perseguibile dal codice penale federale e include reati come l’associazione a delinquere per vendetta messa in atto accedendo in maniera fraudolenta a dispositivi elettronici e anche di cospirazione “per ostacolare la giustizia”.

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