Conti truccati per nascondere una perdita di 38 miliardi di dollari. È l’accusa lanciata alla General Electric da un report di 175 pagine curato per un hedge fund e pubblicato da Harry Markopoulos, la talpa dello scandalo che ha coinvolto il banchiere Bernie Madoff. Un allarme che nella giornata di ieri ha fatto precipitare il titolo della multinazionale a Wall Street, con voci addirittura di rischio bancarotta. Il “panic selling” ha infatti fatto crollare le azioni fino al 15%. La giornata si è poi chiusa con un calo superiore all’11%, rappresentando la peggiore seduta dal 2008.

È una “frode maggiore di quella di Enron”, si legge nel documento, che dipinge una situazione critica per l’ex colosso. Secondo Markopoulos, infatti, la General Electric avrebbe bisogno di incrementare immediatamente le sue riserve di 28,5 miliardi di dollari, di cui 18,5 in contanti: se non lo farà il rischio è che si avvii verso la bancarotta.

La multinazionale ha immediatamente respinto le accuse, sostenendo che si tratta di “pura e semplice manipolazione del mercato”. “Il rapporto contiene dichiarazioni false, che avrebbero potuto essere corrette se solo avessero contatto Ge prima di pubblicarlo”, ha dichiarato l’amministratore delegato Larry Culp, accusando Markopoulos di aver messo a punto il rapporto solo per aiutare chi vende allo scoperto creando volatilità nei titoli della società e di aver agito per un proprio profitto personale e non per fare un’attenta analisi finanziaria. La talpa, però, non ha fatto nessun passo indietro, continuando a sostenere le affermazioni scritte nel report e dichiarando che il materiale sarà inviato alla Sec, la Consob americana, e al Dipartimento di Giustizia, che stanno già indagando su Ge per potenziali problemi contabili.

I conti falsati, scrive Markopoulos nel report, erano legati al business delle riassicurazioni a lungo termine e ai servizi alle società petrolifere e “valgono il 40% della capitalizzazione di Borsa”. Secondo l’investigatore è la più grande frode contabile alla quale lui e il suo team hanno lavorato, frutto di sette mesi di ricerche. Le perdite della divisione riassicurazione, in particolare, vengono fatte risalire addirittura agli anni ‘80 e ‘90 quando la società era al suo massimo ed era guidata da Jack Welch, come scrive Il Sole 24 Ore. Parte delle accuse, invece, sono legate a Baker Hughes, società di servizi all’industria petrolifera acquisita da Ge di cui non sarebbero state correttamente contabilizzate le operazioni di acquisto delle quote azionarie.

Dopo il giovedì nero di ieri, oggi il titolo ha cercato di rialzarsi, rimbalzando a Wall Street e riuscendo a guadagnare il 6,67%. Intanto sono in corso le verifiche da parte degli osservatori sulle accuse lanciate da Markopoulos. Il contabile di 62 anni ha dalla sua parte il ‘succeso’ ottenuto con Madoff. Per anni, infatti, prima che emergesse lo scandalo, l’investigatore ha tentato di convincere le autorità a indagare sul re di Wall Street promettendo al sua totale collaborazione. L’allarme però è stato ignorato fino al 2008, quando il criminale statunitense ha ammesso la sua truffa.

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