Wikipedia spiega: “Il termine motel sembra venire dalla contrazione di motorists’ hotel, cioè hotel per automobilisti e motociclisti. Essendo situato lungo un grande itinerario e raramente vicino a centri abitati, viene utilizzato di solito per una sola notte, allo scopo di riposarsi per poi riprendere il viaggio la mattina successiva. Solitamente, nei motel si accede alle camere passando per un lungo corridoio dalla ricezione, oppure direttamente dal parcheggio. (…) In Italia essi dovevano dare ristoro ad automobilisti in transito. Verso la fine degli anni Novanta sono sorti numerosi motel, soprattutto vicino alle grandi città, spesso frequentati da coppie in cerca di privacy, e da uomini d’affari in cerca di un ambiente più comodo e semplice rispetto ad un albergo di città.”

A proposito di privacy quando ero giovane, ci si imboscava in auto. Eravamo spavaldi, incoscienti, ma faceva parte del brivido. Qualcuno tappezzava i vetri con i fogli del giornale, altri si sentivano più sicuri nei parcheggi in cui si appartavano altre coppie.

Ai giorni nostri il termine “motel” è obsoleto, sa di squallido ed è stato sostituito con “Love hotel” – la paternità è giapponese – o “Day use hotel“. Un mio amico li definisce hotel- trombing perché in effetti l’utilizzo è quello. Più chiaro di così? Come saprete in qualsiasi hotel viene omaggiato il kit di cortesia che solitamente comprende doccia/shampoo, cuffietta doccia, saponetta. Questo è basico per poi diventare più lussuoso a seconda della classificazione alberghiera.

Tempo fa feci un esperimento imprenditoriale visto che all’estero, già da decenni in ogni stanza dell’amore, veniva fornito un altro tipo di kit: condom, bustina mono uso di lubrificante, mini vibe. La trovai un’idea fantastica e soprattutto coscienziosa, alla luce del fatto che le malattie sessualmente trasmissibili sono sempre più una piaga. Provai a proporre ad alcuni hotel selezionati – quindi per coppie di qualsiasi orientamento sessuale, per week end romantici, per luna di miele – un set di mia creazione. Comprendeva un sachet di taffetà (ed è subito Frankestein Junior), una mascherina di pizzo, un condom firmato Milo Manara, una bustina di gel intimo e un piccolo sex toy. Constatai molta la reticenza a far trovare di fianco al letto degli amanti un set che non era proprio da frigo-bar. Pazienza: si sa che i geni come Walt Disney o Steve Jobs non ebbero vita facile quindi ogni esperienza insegna.

D’altronde oggi le strutture alberghiere sono sensibili all’argomento sostenibilità ambientale. La catena Marriott, per esempio, ha eliminato i prodotti di cortesia sostituendoli con comodi e “risparmiosi” dispenser: si prevede che con i nuovi contenitori fissi elimineranno dagli hotel circa 10,3 milioni di bottigliette di plastica l’anno.

Siccome sono creativa, lancio la mia idea e faccio un “regalo” ai direttori degli hotel trombing, motel e via discorrendo. Iniziate a mettere nella toilette anche dispenser così composti:

1. lubrificante veg a base di acqua così accontentiamo tutti

2. anal relaxing oil

3. crema ritardante per lui

4. olio da massaggio 2 in 1 (mix con lubrificante, n.d.a.) aromatizzato e rigorosamente senza conservanti, ftalati, coloranti e gluten free.

Discorso a parte per i preservativi: una bella confezione-cadeau con frase erotica e i riferimenti dell’albergo dell’amore. Bello, no?

Per consulenze citofonare Bettina. Nel frattempo, vibranti vacanze a tutti. Potete seguirmi su Instagram e sul sito www.sensualcoach.it

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