Dopo le dimissioni presentate a gennaio e poi ritirate nell’arco di qualche giorno, dopo le polemiche aspre per il suo sostegno alla Lega pur essendo componente di una Giunta Pd, dopo i veleni e le accuse di ogni tipo, alla fine Leonardo Di Gioia ha deciso di farsi da parte: non è più assessore all’Agricoltura della Regione Puglia. Ha rassegnato le dimissioni con una lettera inviata direttamente al governatore Michele Emiliano: nella comunicazione Di Gioia ha ringraziato per l’opportunità avuta e ha assicurato che continuerà “a lavorare per la Puglia con impegno e lealtà”. Certo, non è ben chiaro per conto di chi lavorerà. Nei mesi scorsi, infatti, l’ormai ex assessore è stato al centro di attacchi provenienti da opposizione e maggioranza, che ne aveva chiesto le dimissioni per il suo sostegno ad un candidato della Lega alle elezioni Europee di maggio.

Nella fattispecie, una cordata di consiglieri del Pd – con Fabiano Amati in testa – aveva fatto arrivare alla maggioranza una mozione di sfiducia contro Di Gioia. Un appello caduto però nel vuoto. Gli stessi consiglieri subito dopo le dimissioni dell’assessore hanno evidenziato come “è stato di fatto lo stesso Leo Di Gioia ad approvare la nostra mozione, anticipando molti nostri colleghi di maggioranza che in privato ci davano sostegno ma in pubblico stentavano ad aderire. Per questi motivi annunciamo il ritiro della mozione, con riserva di ripresentarla qualora Di Gioia dovesse nuovamente ritirare le sue dimissioni”.

I dubbi che ci sia la volontà di seguire il Carroccio dietro queste dimissioni sono stati subito smentiti dal parlamentare leghista Rossano Sasso, che a ilfattoquotidiano.it si è affrettato a spiegare: “Al momento non è previsto l’ingresso di Di Gioia nel nostro partito”. E allora perché l’assessore si è dimesso? Difficile chiederlo direttamente a lui: ancora una volta ha fatto sapere che non ha nulla da dichiarare alla stampa. Non è un mistero, però, che Di Gioia non ha gradito i nomi indicati dalla giunta regionale (Vito Damiani e Francesco Ferraro) a sub commissari dell’agenzia regionale che è impegnata anche nella lotta alla Xylella. Una scelta – secondo Di Gioia – molto politica e poco tecnica. Insomma, Di Gioia sordo alle polemiche sul suo sostegno a un leghista alle scorse europee, più volte invitato a dimettersi, ha deciso di farlo, ma per un’altra ragione.

L’ex assessore si era già dimesso dall’incarico lo scorso gennaio ma qualche giorno dopo era stato convinto dal governatore Emiliano a riaccettare la delega all’Agricoltura. Questa, secondo quanto trapelato dagli uffici dell’assessorato, è invece la volta buona. Lo stesso Emiliano non sembra intenzionato a trattenerlo: “Ringrazio Leonardo Di Gioia per il contributo importante che ha dato in questi anni alla nostra amministrazione alla guida dell’assessorato all’Agricoltura” ha scritto. “Non sono stati anni facili, ma sono stati affrontati sempre con grande spirito di servizio e attenzione. Continueremo a lavorare con il comune obiettivo di completare l’attuazione del programma di governo”. Insomma, il governatore – che alle polemiche delle scorse settimane aveva risposto picche – incassa e va avanti. Ora per lui un nuovo grattacapo: trovare un nome per l’assessorato all’agricoltura che non crei altri scompigli nella sua maggioranza.

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