Associazione mafiosa, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Con queste accuse nove esponenti della famiglia mafiosa di Carini sono state arrestati in provincia di Palermo dagli agenti della squadra mobile. Tra i destinatari delle misure c’è Antonino Di Maggio, ritenuto il capo della cosca. Gli inquirenti hanno scoperto che i mafiosi controllavano il territorio in modo capillare, raccogliendo il pizzo da negozianti, artigiani e commercianti, che prima di intraprendere qualsiasi attività dovevano ottenere l’autorizzazione della famiglia.

Le misure cautelari, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, sono state eseguite nell’ambito di una vasta operazione contro i vertici della famiglia. Grazie alle intercettazioni gli investigatori sono risaliti agli ultimi collaboratori della cosca, contro i quali negli ultimi anni sono messi a segno grossi sequestri di droga. Lo scorso anno nella zona industriale erano stati sequestrati 1470 chili di hashish che viaggiavano su alcuni tir. Il nome del nuovo capomafia era emerso nel corso dell’operazione che aveva consentito l’arresto di Alessandro Bono, titolare di pompe funebri accusato di traffico di stupefacenti.

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