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Assegni familiari, ora le domande si fanno solo online. Ecco come presentarle e a chi spetta il beneficio - 2/6

Per ridurre i margini di errore sugli importi l'Inps ha stabilito che da aprile le richieste vanno presentate per via telematica dotandosi delle credenziali di accesso al sistema dell'Istituto tramite Pin o Spid. Invariata la somma, che cala all'aumentare del reddito del nucleo e dipende dal numero di componenti. Hanno diritto alla prestazione lavoratori dipendenti, pensionati e chi lavorava per ditte cessate o fallite
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L’Anf: cos’è il sostegno al reddito per lavoratori dipendenti

L’assegno al nucleo familiare è un sostegno economico alle famiglie, corrisposto direttamente in busta paga, riservato a lavoratori dipendenti, pensionati, nonché a lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi, ma anche a lavoratori dipendenti di ditte cessate o fallite. La somma a cui si ha diritto è decrescente per scaglioni crescenti di reddito familiare, calcolato sommando i redditi dei singoli componenti del nucleo. Il reddito deve provenire per almeno il 70% dal lavoro dipendente e per far parte del nucleo familiare non è richiesta la convivenza anagrafica. Conta anche il numero di figli e se questi sono inabili o meno. Quindi, per esempio, una famiglia con due figli, di cui almeno un minore, e un reddito di 17mila euro, prenderà un assegno mensile di circa 235 euro. Mentre per una stessa famiglia con un reddito però di 28mila euro e un ulteriore componente inabile a carico, la somma sarà pari a 310 euro. Non tutti i redditi devono però essere dichiarati per la richiesta dell’Anf. Ad esempio non vanno considerati i redditi derivanti dal trattamento di fine rapporto, gli assegni di mantenimento percepiti dal coniuge legalmente separato a carico del richiedente e destinati al mantenimento dei figli, ma anche gli arretrati di cassa integrazione riferiti ad anni precedenti a quello di erogazione.

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