“Il governo italiano intervenga per Assange o non ci sarà differenza con gli scendiletto Usa che ci hanno governato negli ultimi trent’anni”. Alessandro Di Battista, ex deputato M5s e da alcune settimane lontano dai riflettori, ha deciso di esporsi dopo mesi di silenzio sulle vicende di cronaca e si è appellato all’esecutivo Lega-5 stelle perché difendano il fondatore di Wikileaksarrestato consegnato a porte spalancate a Scotland Yard dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra dopo quasi sette anni di asilo. La linea dell’ex parlamentare e leader dei 5 stelle è stata subito seguita dai compagni di partito. Tanto che in serata è stato pubblicato un post sul Blog delle Stelle in cui si condanna la “grave violazione del diritto internazionale”. Il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia ha anche fatto sapere di essere al lavoro per valutare se possibile l’estradizione in Italia, ma l’esito è stato negativo. Il grillino Sibilia conobbe Assange nel novembre 2013, volando a Londra -proprio nella sede dell’ambasciata dove oggi il ‘padre’ di Wikileaks è stato arrestato- assieme ad Alessandro Di Battista, Maria Edera Spadoni e Angelo Tofalo, gli ultimi due attualmente vicepresidente della Camera e sottosegretario alla Difesa. Da allora sono passati quasi sei anni, ma il M5S continua a fare il tifo per Assange.

L’intervento che ha sorpreso molti dentro il M5s è quello di Di Battista. “C’è chi fa finta di difendere la libertà di stampa ma in realtà difende soltanto editori senza scrupoli e osceni finanziamenti pubblici”, ha scritto su Facebook. “Non sono giornalisti ma sicari della libertà di informazione. Volete sapere chi sono? Sono tutti coloro che non difenderanno un patriota dell’umanità come Assange. Il governo italiano ha il dovere di mettere in campo ogni iniziativa possibile a sostegno di Assange, altrimenti non ci sarà alcuna differenza con gli scendiletto degli Usa che ci hanno governato negli ultimi trent’anni”.

Poche ore dopo è stata la volta del post sul Blog delle Stelle: “L’arresto di Assange”, si legge, “è una gravissima violazione del diritto internazionale ed un attacco alle libertà individuali di ognuno di noi. La revoca da parte dell’Ecuador dell’asilo precedentemente concesso al giornalista, programmatore e attivista fondatore di Wikileaks, è un atto di una gravità inaudita. Una revoca avvenuta in spregio ai diritti umani e procedurali e che ha portato contestualmente ad una vera e propria consegna del giornalista e blogger nelle mani dei britannici, senza che sia stato messo nelle condizioni di esercitare i propri diritti”. Quindi il post ha ripreso le parole del sottosegretario agli Esteri M5s Di Stefano: “Assange è stato arrestato dopo 7 anni di ingiusta privazione della propria libertà. Questa vicenda, come ha ricordato il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano, rappresenta una agghiacciante manifestazione di intolleranza verso chi promuove semplicemente la trasparenza e la libertà come WikiLeaks”. E ancora: “La sua azione ha dato impulso alla pratica del whistleblowing (diventata legge nella scorsa legislatura grazie al Movimento 5 Stelle) e all’obiezione di coscienza. Il MoVimento 5 Stelle ha seguito Wikileaks con interesse sin dall’inizio e difeso le libertà individuali ed i diritti umani di Assange sin dalla scorsa legislatura”. Quindi la conclusione: “Per questo è necessario compiere ogni azione affinché a Julian Assange sia riconosciuto il valore e il rango politico del suo attivismo da sempre minacciato con ogni mezzo e sia salvaguardata la sua incolumità e riconosciutili i diritti umani. Non dovranno esserci forzature politiche nelle procedure a cui sarà sottoposto. La Gran Bretagna, popolo amico dell’Italia e della democrazia a cui il nostro Paese deve tanto e si sente legato da profondi legami storici, politici ed economici, comprenda la gravità della situazione. Il grido di libertà per Assange, è il grido di libertà per la democrazia”.

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